Sì alle email pornografiche

Sì alle email pornografiche

Questa la proposta della Commissione federale americana sul commercio: le email pubblicitarie con dentro pornografia siano contraddistinte da un avvertimento nel subject. Sanzioni più dure per chi spamma
Questa la proposta della Commissione federale americana sul commercio: le email pubblicitarie con dentro pornografia siano contraddistinte da un avvertimento nel subject. Sanzioni più dure per chi spamma


Washington (USA) – Può certo essere vista come una mossa contro la pornografia non richiesta che invade le mailbox di tutti gli utenti, compresi milioni di minori ogni giorno, ma la presa di posizione della FTC , la Commissione federale americana sul commercio, può anche essere letta come un via libera ad una certo tipo di posta indesiderata.

Dal 19 maggio, dicono infatti le nuove regole introdotte dalla FTC, chi invia email non richieste contenenti materiale pornografico dovrà anteporre nel proprio subject la dicitura “SEXUALLY-EXPLICIT”.

E’ ovvio che se tutti gli spammatori utilizzassero davvero il disclaimer sarebbe assai più facile non solo ai provider ma anche agli utenti, compresi i genitori, schermare le proprie reti e le proprie caselle di posta elettronica da email indesiderata. Ma è altrettanto ovvio che, proprio per questo, gli spammer professionisti, quelli che di rado vengono individuati e ancora più di rado finiscono sotto processo, si guarderanno bene dal far identificare in modo così chiaro le proprie email. Il disclaimer dunque servirà soltanto agli operatori del settore che si muovono con trasparenza.

Al contrario di quanto accade in Italia e più in generale in Europa, dove è prevalsa una concezione opt-in della comunicazione via email, ovvero chi spedisce deve prima ottenere il consenso del destinatario, negli USA invece vige l’ opt-out , che costringe l’utente a cancellarsi, per esempio, da una newsletter che non risulta di suo gradimento alla quale il proprio indirizzo è stato iscritto. Ma anche l’opt-out non ha fermato gli spammer; più semplicemente, è servito da linee guida per quelle società del direct marketing che intendono operare nella legalità e che, non a caso, hanno protestato in Europa per l’adozione dell’opt-in.

L’unico punto a favore della decisione dell’FTC, in un momento che secondo società di rilevazione come Brightmail vede lo spam pornografico ai massimi livelli, sta probabilmente nel fatto che qualora uno spammer venga davvero denunciato ed identificato, allora l’accusa avrà a disposizione un’arma legale in più per ottenerne la condanna e una punizione severa.

Proprio nelle scorse ore, peraltro, il parlamento dello stato del Maryland ha approvato una legge che rende ben più gravi le sanzioni a carico di spammer che siano condannati per le loro attività. Se la legge federale americana prevede carcere massimo fino a cinque anni, la nuova legge del Maryland contempla la possibilità di finire dietro le sbarre per dieci anni oltreché la facoltà di irrogare multe fino a 25mila dollari e subire il sequestro delle proprie attrezzature.

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Pubblicato il
15 apr 2004
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