S Pen: il Galaxy Note 9 si controlla a distanza

S Pen: il Galaxy Note 9 si controlla a distanza

Samsung rilancia l'idea di una S Pen in abbinamento ad uno smartphone di alta fascia: progetto di buon potenziale, ma servirà creatività.
S Pen: il Galaxy Note 9 si controlla a distanza
Samsung rilancia l'idea di una S Pen in abbinamento ad uno smartphone di alta fascia: progetto di buon potenziale, ma servirà creatività.

Da poche ore è disponibile anche sul mercato italiano il nuovo Samsung Galaxy Note 9, vero e proprio prodotto di punta della gamma Galaxy. Cos’ha di particolare in nuovo Note? Tutto e nulla: uno smartphone potenziato sotto ogni punto di vista, per chi esige qualcosa di più dal proprio dispositivo in termini di display, performance e batteria. Ma nel contesto di un design che non stupisce né osa, pur nel contesto muscolare di specifiche di altissimo profilo, c’è un elemento specifico che potrebbe farsi notare: si tratta della S Pen, strumento che se ben sfruttato potrebbe rappresentare il valore discriminante nella scelta tra un Galaxy S9 ed un più generoso Note 9.

L’impatto con il pennino è solitamente viziato dal preconcetto, rifiutandolo a priori o adorandolo a prescindere a seconda del rapporto che si ha con la scrittura a mano. Per ragionare sulla S Pen del Galaxy Note 9 occorre però fare “un passo di lato” (espressione ormai logora) e dimenticare per un secondo l’idea dello smartphone usato come blocco per gli appunti. Perché non è questo lo scopo con cui la S Pen viene aggiunta al dispositivo e non è questo lo scopo per cui dovrebbe essere scelta e adottata.

Con ogni probabilità per prendere appunti durante una riunione o per stilare una lista della spesa è più conveniente affidarsi ad app dedicate ed alla scrittura su tastiera QWERTY a schermo: ci sono pochi dubbi su questo. Quel che la penna abilita è invece qualcosa di differente, legato a due aspetti distinti:

  1. la precisione del tratto
  2. gli usi alternativi

S Pen: la precisione del tratto

La precisione del tratto è ciò che più distingue l’interazione a schermo con il pennino o con il dito. Per magro e affilato che possa essere un dito, infatti, avrà sempre e comunque una “punta” che è nell’ordine delle 10-20 volte il diametro del pennino. Poter interagire con una penna sempre disponibile (poiché inserita direttamente all’interno del device) consente quindi di sottolineare documenti, scrivere su immagini, tracciare indicazioni su una mappa, e tutto ciò con il margine di errore di pochissimi pixel.

Maggior precisione e maggior rapidità rispetto al dito significano una maggior vastità di utilizzi possibili ed una maggior libertà espressiva in varie situazioni: dalla chat con gli amici alla riunione di lavoro, dalla collaborazione su un documento al disegno a mano libera, potendo contare su uno strumento in grado di fare la differenza rispetto ai limiti intrinseci della mano.

Nulla che non potesse fare già il pennino del Galaxy Note 8, però: la nuova versione ha invece qualcosa di ulteriore da poter offrire.

S Pen: gli usi alternativi

La S Pen si candida ad essere anche molto di più. Grazie al supporto per Bluetooth a basso consumo (BLE), la S Pen diventa infatti una vera e propria estensione dello smartphone che consente qualcosa di assolutamente nuovo: il controllo a distanza dello smartphone stesso. Che sia l’avvio di una presentazione o lo scatto di un selfie di gruppo, insomma, il pennino non è soltanto uno strumento di scrittura, ma anche un vero e proprio controller remoto che regala all’utente la libertà della distanza. Anche in questo caso ci sono pertanto maggiori capacità espressive, garantendo un maggior numero di utilizzi creativi del proprio device.

La svolta (in realtà estremamente complessa, ma comunque d’avanguardia) arriverà entro i prossimi mesi quando gli sviluppatori avranno la possibilità di integrare l’uso del pennino all’interno delle proprie app. Un’opportunità niente male per immaginare nuovi usi dello smartphone, ma al tempo stesso un ambito di nicchia che difficilmente trasformerà la S Pen in un’arma killer.

La S Pen, insomma, potrebbe fare la differenza per quegli utenti che sapranno immaginarne l’uso all’interno della propria quotidianità, potrà fare la differenza per quegli sviluppatori che sapranno identificare specifiche nicchie di utilizzo, ma non farà probabilmente la differenza per le sorti generali del Note 9 – che si giocherà invece le proprie quote di mercato a colpi di megapixel, pollici e mAh. In quanto a specifiche, Samsung sembra aver fatto un ottimo lavoro (per prezzi che partono dai 1000 euro): la nuova S Pen è la banderuola affissa sul nuovo modello, al quale viene regalata la magia di un controllo a distanza che ora dovrà essere però interpretata dalla creatività di sviluppatori e utenti.

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Pubblicato il 27 ago 2018
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