Servizi non richiesti, condanna per Tele2

Servizi non richiesti, condanna per Tele2

L'azienda, recentemente rilevata da Vodafone, avrebbe posto in essere secondo l'Antitrust pratiche commerciali scorrette
L'azienda, recentemente rilevata da Vodafone, avrebbe posto in essere secondo l'Antitrust pratiche commerciali scorrette

Ha attivato servizi telefonici non richiesti dall’utente: secondo l’ Antitrust non ci sono dubbi sul comportamento di Opitel-Tele2 , la società che fa capo a Vodafone che gestisce le attività italiane di Tele2. Che è stata colpita da una multa di 165mila euro.

Il nuovo provvedimento relativo alla fattispecie di “pratica commerciale scorretta” è contenuto in un documento di 34 pagine pubblicato dall’Authority il 31 ottobre e scaturisce da un’indagine che ha verificato una serie di segnalazioni, ricevute da utenti e associazioni di consumatori, dal novembre 2007 all’agosto 2008: l’Autorità, spiega ADUC, ha violato il dovere di diligenza professionale:
– attivando servizi di utenza telefonica non richiesti in modo consapevole da parte dell’intestatario della linea;
– limitando modalità e tempistiche dell’esercizio del diritto di recesso;
attivando servizi con caratteristiche difformi rispetto a quelle promesse.

Secondo le risultanze dell’Antitrust, Tele2 avrebbe indotto gli utenti a credere che il contratto di utenza del servizio telefonico si sarebbe perfezionato solo dopo la sottoscrizione dei moduli inviati a domicilio, senza far comprendere che la registrazione telefonica del consenso comportava comunque la conclusione del contratto.

“In numerosi casi, infatti – precisa ancora ADUC – i consumatori si sono accorti di essere passati al nuovo operatore solo al momento della ricezione delle fatture da parte di Tele2. La società non ha inoltre consentito ai consumatori di poter scegliere, in base ai propri interessi e alle proprie esigenze, tra l’immediato avvio delle procedure di attivazione a seguito del consenso telefonico e la possibilità di posticipare l’ordine ad un momento successivo”.

La multa stabilita inizialmente dall’Autorità ammontava 215mila euro, ma è stata ridotta a 165mila euro “in ragione del comportamento collaborativo della società che, a partire dal mese di aprile 2008, ha adottato misure volte a migliorare i processi di acquisizione della nuova clientela mediante la conclusione di contratti di utenza a distanza”.

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Pubblicato il
3 nov 2008
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