Smartphone: il mondo a Apple, gli USA ad Android

Smartphone: il mondo a Apple, gli USA ad Android

Gli analisti assegnano la palma di sistema operativo più diffuso negli States ad Android, mentre il mercato globale vede Apple spodestare la concorrenza in fatto di smartphone prodotti. In attesa delle prossime evoluzioni di mercato
Gli analisti assegnano la palma di sistema operativo più diffuso negli States ad Android, mentre il mercato globale vede Apple spodestare la concorrenza in fatto di smartphone prodotti. In attesa delle prossime evoluzioni di mercato

Stando all’ultimo rapporto Nielsen sullo stato del mercato nel secondo trimestre del 2011, il mondo degli smartphone USA risulta irrimediabilmente dominato dai “soliti due” Apple e Google. Le due aziende si dividono una buona fetta dell’intero settore ancorché con prerogative diverse: Cupertino la fa da padrona in quanto a unità prodotte, mentre Mountain View è il sistema operativo mobile prediletto dagli utenti statunitensi.

Nielsen assegna ad Android il 39% del mercato USA, con a seguire Apple iOS (28%), RIM BlackBerry (20%), un poco incoraggiante ecosistema Windows Mobile/Windows Phone 7 in calo di un punto percentuale (9%) e poi tutto il resto.

I dati sono basati sulla situazione di mercato a giugno 2011 e indicano poi i principali produttori di smartphone: in questo caso Apple risulta al primo posto perché è l’unico grande player ad avere il controllo sia dell’hardware che dell’OS che vi gira sopra . Seguono HTC con il 20% (14% Android, 6% Windows Phone 7/Windows Mobile), RIM ancora al 20%, Motorola all’11% (10% Android), Samsung al 7% (5% Android, 2% Windows Phone).

A Samsung va decisamente meglio se si considera un’altra analisi di mercato assemblata da Strategy Analytics : a livello globale, il colosso coreano si piazza al secondo posto (17,5%) tra i principali produttori dietro a Apple (18,5%) e davanti a una sempre più depressa Nokia (15,2%). Apple vince anche in questo caso, ma le percentuali di crescita rispetto all’anno scorso (500% contro 142%) lasciano intravedere la possibilità che presto anche Cupertino potrebbe doversi preoccupare della concorrenza.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 29 lug 2011
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