Sony contro Universal sul caso Grouper

Sony contro Universal sul caso Grouper

Il colosso giapponese protesta contro la denuncia del suo portale di video sharing Grouper. A suo dire Universal vuole favorire YouTube. Le major si scaldano
Il colosso giapponese protesta contro la denuncia del suo portale di video sharing Grouper. A suo dire Universal vuole favorire YouTube. Le major si scaldano

Los Angeles – Universal denuncia Grouper.com per violazioni di copyright? A distanza di un mese la piattaforma di video-sharing di Sony Pictures Entertainment ha deciso di reagire. Lo stile – in un certo senso – è da blitzkrieg: non solo si conferma la completa estraneità alle accuse, ma si parla di malafede da parte di Universal. Colpevole, secondo la sussidiaria Sony, di voler sfruttare i tribunali per favorire il proprio alleato YouTube .

Universal, Warner e altre major hanno come noto siglato un “patto di non belligeranza” – su base azionaria – con YouTube, prima dell’ avvento di Google. Un’operazione che Google sta portando avanti anche in queste ore, con altre media company, per prevenire eventuali nuovi fastidi legali.

Lo scontro, secondo alcuni analisti, sembra riguardare più il business che il puro senso della legalità. Universal, sussidiaria della francese Vivendi , è di fatto il più grande produttore discografico del mondo e non sembra disponibile a compromessi con le altre major lanciate sul mercato multimediale online. C’è chi sostiene che Universal voglia altre “alleanze” come quella con YouTube e che Grouper sia nel mirino perché Sony non accetterebbe le condizioni. Le stesse ragioni sarebbero dietro le denunce di Universal contro MySpace . Domani potrebbe toccare a qualcun altro.

Grouper ha deciso di basare la propria difesa sull’impossibilità di prevenire il comportamento illecito degli utenti . Ha dichiarato di rispettare il Digital Millennium Copyright Act ( DMCA ) e di essere intervenuto ogni volta che i proprietari di copyright hanno richiesto la rimozione di certi contenuti.

Sarà sufficiente questa presa di posizione? Difficile crederlo, soprattutto se si considerano le cifre che iniziano a delineare lo scenario del segmento video a pagamento. CBS , che rientra in quel folto gruppo di media company che va a braccetto con YouTube, ha confermato che le clip del Late Show di David Letterman e quelle della serie NCIS stanno spopolando online. Un altro effetto “collaterale” che questi benefici si stanno facendo sentire anche sull’audience televisiva: dall’arrivo su YouTube il celeberrimo show di Letterman ha guadagnato 200 mila nuovi spettatori (+5%).

“Certamente il successo di questi show su YouTube non sono l’unica causa della crescita dell’audience televisivo”, ha confermato un portavoce di CBS. “La verità è che si sta aprendo un dialogo fra i player tradizionali e un nuovo tipo di spettatori”, ha aggiunto Quincy Smith, presidente di CBS. Gli interessi in campo sono evidentemente enormi.

Dario d’Elia

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Pubblicato il
24 nov 2006
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