Web – “La parte 6 è lo stop più logico. In un libro tradizionale, su carta, sarebbe la fine di una prima parte molto lunga. Ci troverai una sorta di climax e anche se non tutte le domande avranno una risposta, il destino di alcuni personaggi sarà svelato. (…) Ma non ti preoccupare, l’ultima volta che ho sospeso The Plant il buio è durato 19 anni, e ora sono certo che il racconto può sopravviverne almeno altri uno o due”: con queste parole Stephen King ha deciso nelle scorse ore di tradire la fiducia di quanti hanno finora pagato e scaricato le diverse porzioni del suo libro digitale “The Plant”.
Il maestro dell’orrore è riuscito a shockare i suoi fan che stanno riversando, in ogni forum disponibile, la loro rabbia. C’è chi ha pagato fino a 7 o 8 dollari per scaricarsi i primi capitoli del libro e ora non potrà finire di leggerlo. E, come se non bastasse, la causa dello stop non è la “pirateria”, come si è temuto in passato, ovvero un’alta percentuale di download del libro effettuati senza pagare l’autore, quanto invece il fatto che King, e lui lo ammette, ha di meglio da fare.
L’autore spiega di avere altri racconti da finire e altri impegni che lo terranno lontano da “The Plant”. Nella pagina in cui liquida brevemente i suoi lettori, King non fa alcun accenno agli impegni che aveva preso proprio con loro. Infatti all’inizio di questa storia, che gli ha dato moltissima pubblicità perché rappresenta “una prima” assoluta, King si era impegnato a produrre “The Plant” minacciando di sospenderne la pubblicazione on line solo nel caso in cui meno del 75 per cento di coloro che scaricavano i capitoli pubblicati man mano, avesse deciso di pagare il dollaro richiesto per ciascun capitolo.
Come beffa finale, l’autore afferma anche: “Come ringraziamento a quei lettori, tra il 75 e l’80 per cento, che hanno scaricato i pezzi pagando quanto dovuto, la parte 6 di The Plant sarà gratuita”.
Moltissime le critiche, anche di autori noti, come Jim Farris: “Sono dispiaciuto e arrabbiato dalla volgare commercializzazione di quel rapporto magico che si crea tra autore e lettore, un rapporto di cui King sembra aver dimenticato lo spirito”. Un rapporto, però, forse mai ricercato vista la natura commerciale dell’opera di King e dei metodi di creazione e distribuzione da lui scelti. Ed è naturale che, a questo punto, altri scrittori che avevano intrapreso la stessa strada di King si chiedano se i propri lettori li seguiranno capitolo per capitolo o temeranno, com’è successo con King, di essere improvvisamente liquidati con due righe nel bel mezzo di una storia avvincente…