Telecom Italia rimane con TIM e la rete fissa

Telecom Italia rimane con TIM e la rete fissa

Il CdA vuole tenersi TIM e l'ipotesi di scorporo della rete fissa non viene neppure discussa. All'orizzonte dell'azienda c'è l'obiettivo di un rilancio che si fonda sulla convergenza
Il CdA vuole tenersi TIM e l'ipotesi di scorporo della rete fissa non viene neppure discussa. All'orizzonte dell'azienda c'è l'obiettivo di un rilancio che si fonda sulla convergenza

Milano – Lo scorporo della rete fissa di Telecom Italia non è una priorità e TIM resta nell’orbita dell’incumbent. Lo ha dichiarato Vittorio Merloni al termine del Consiglio d’Amministrazione riunitosi ieri. A chi chiedeva se il CdA avesse toccato l’argomento “scorporo”, il consigliere indipendente ha risposto “neanche per sogno”.

Questo non significa che lo scorporo sia escluso, ma solo che l’argomento non rientra nei disegni dell’incumbent. E riguardo al futuro dell’ultimo miglio, Merloni puntualizza: “È l’ Authority che lo decide”, definendo il rapporto tra Telecom e Agcom “molto buono anche con l’arrivo del nuovo presidente. Si sono calmate tutte le acque”. “La cosa più importante – ha proseguito Merloni – è il piano di rilancio del gruppo che stanno facendo, sia nel mobile che nel fisso, per ottenere una single company che funzioni per tutti, per dare più servizi. Telecom sta cambiando, ogni tanto ha bisogno di cambiare”.

Il concetto di single company , ossia di un’unica società che si occupa di telefonia fissa e mobile, ben si abbina a quello di convergenza, la parola d’ordine che sposa telefonia fissa e mobile, al centro degli interessi degli operatori TLC. E riporta l’azienda su un percorso già tracciato mesi fa, prima dell’ 11 settembre 2006 , quando l’allora presidente Marco Tronchetti Provera rese ufficiale il piano per un riassetto organizzativo, che si doveva concretizzare con la costituzione di una nuova società per la rete fissa e con la rifondazione di TIM, la cui prospettiva era di diventare un’interessante preda di imprese affamate di telefonia mobile.

La società pertanto resta una sola, ma le intenzioni alla base della riorganizzazione aziendale non sono cambiate. E l’evoluzione, eventualmente attraverso la creazione di divisioni “ad hoc”, si impone per garantire – si legge in un comunicato diffuso da Telecom – “l’opportuna flessibilità operativa senza rinunciare ai benefici conseguiti con l’integrazione fisso-mobile e con l’intenzione di cogliere, in pieno accordo con l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, tutte le opportunità offerte dal mercato”.
Telecom si muove pertanto verso “una importante trasformazione delle reti di accesso in network di nuova generazione”, per offrire non solo servizi di telefonia, ma “programmi TV ad alta definizione, film, musica, video e fornire servizi Ict alle imprese e servizi di pubblica utilità”. Network che, nei piani aziendali, potrà integrare varie tecnologie: anche WiFi e WiMax.

Dario Bonacina

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
26 ott 2006
Link copiato negli appunti