Londra – Tesco , la più grande catena di supermercati anglosassone, ha subito un tiro mancino da parte degli utenti eBay in un caso che sta assumendo toni da tregenda e che potrebbe far tremare non una ma numerose imprese che operano sui mercati tradizionali e che si trovano ora a dover fronteggiare le peculiarità di Internet.
Il progetto Tesco Computers for Schools , nato per rifornire le scuole di nuove attrezzature informatiche e didattiche , sta per essere scosso dall’intraprendenza di alcuni internauti che ricorrono al celebre sito d’aste.
Per ogni 10 sterline di spesa nei negozi Tesco si riceve un voucher speciale, che può essere donato alle scuole o “speso” per l’acquisto di beni da dare in beneficenza alle istituzioni scolastiche. In base al numero di voucher, infatti, si possono donare prodotti più o meno costosi. Il problema, però, è che la maggior parte dei clienti che non hanno figli o comunque nessun tipo di rapporto con una scuola non sanno che farsene dei voucher: per questo motivo alcuni hanno deciso di metterli all’asta su eBay. Si sta così dando vita ad una sorta di mercato parallelo estraneo al meccanismo del progetto e non previsto dall’azienda della distribuzione.
Tesco ha chiesto ufficialmente al sito di aste di annullare ogni compravendita di voucher , sottolineando che il suo regolamento “non permette il trasferimento di questi fra scuole, organizzazioni o individui sotto compenso”. “La vendita dei voucher è ammessa dalla legge anglosassone”, ha controbattuto in un comunicato eBay UK.
Gli stessi utenti di eBay si sono detti stupiti della presa di posizione di Tesco. “Ho venduto centinaia di voucher per poche sterline. Li avevo ricevuti per gli acquisti effettuati da Tesco, ma non ho figli quindi ho pensato di metterli su eBay. Non capisco lo scandalo. Qualcuno può essere interessato, e magari usarli per beneficenza”, ha dichiarato un utente del sito di aste.
“In passato abbiamo visto altre aste online con i voucher, ma non erano a scopo di lucro. In questo caso si tratta di una vera e propria commercializzazione che non possiamo tollerare”, ha dichiarato un portavoce del Gruppo. “I nostri clienti hanno individuato dei metodi innovativi per raccogliere i voucher, ma vorremmo sottolineare che il nostro sistema si basa sulla gratuità e quindi non dovrebbe esserci passaggio di denaro”.
Il fenomeno ha stupito la dirigenza Tesco, anche perché i prezzi per l’acquisto dei pacchetti di voucher sono al limite del raggiro . In media su eBay un centinaio di ticket vengono piazzati a circa 6,5 sterline, comprese le spese di spedizione; se si considera che una tavoletta grafica per PC “vale” 1150 voucher, il costo da assumere per portarsi a casa la tavoletta si aggira sulle 74 sterline, ben 39 sterline in più rispetto al prezzo di listino di quel prodotto. Se poi si passa a PC dal “valore” di 10mila voucher, la vendita degli stessi su eBay appare praticamente un furto.
Tesco continuerà a tentare di convincere eBay a fare un passo indietro, e a consigliare ai suoi clienti di cedere spontaneamente i voucher alle scuole di quartiere. Quel che è certo è che la prossima volta l’azienda ci penserà due volte prima di lanciare un’iniziativa di questo tipo. E, come Tesco, anche molti altri importanti gruppi della distribuzione.
Dario d’Elia
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Si ma come si fa...
Che cosa bisogna fare per svolgere attività di telelavoro?La cosa mi attrae tantissimo e mi piacerebbe provare, ma non conosco aziende che cerchino telelavoratori...ItanIl lavoro del programmatore
Sinceramente questa del telelavoro è una cosa che mi incuriosisce parecchio, specialmente nel settore dello sviluppo software, in cui non è strettamente necessaria la presenza fisica in ufficio. In fondo basta avere un repository dei sorgenti con accesso sicuro, una buona connessione alla rete, un cellulare aziendale per le emergenze e qualche altra cosetta per poter essere produttivi anche standosene a casa, magari con un contributo in busta paga giusto per le spese di corrente e di connettività.Questo porterebbe, a mio modestissimo avviso, i seguenti vantaggi:1) Le aziende risparmierebbero un sacco di soldi in infrastrutture, affitti dei locali, assicurazioni (ma ci vorrebbe ugualmente?) e altro.2) L'orario di lavoro potrebbe essere flessibile, se sono a casa mia posso anche lavorare di pomeriggio, di sera o di notte e la mattina andarmene in palestra o a seguire i corsi all'università o viceversa, basta che comunque faccio il mio lavoro. Ciò, ovviamente, a patto di essere una persona seria e impegnarmi comunque a fare le mie otto ore giornaliere, giusto perchè ci sarebbe senz'altro un minore controllo sul dipendente.3) Il lavoratore non dovrebbe affrontare i costi di spostamento casa-ufficio, che sono sempre a carico suo e che spesso a seconda della distanza, possono essere una spesa non indifferente nel bilancio mensile.Però c'è un piccolo "ma" che proprio non mi si vuole togliere dalla testa: la socialità. In fondo ragazzi è bello la mattina ritrovarsi con i colleghi, il luogo di lavoro è comunque un luogo d'incontro e di confronto, rinunciare allo scambio di battute, a quattro risate ogni tanto, al pranzo alla tavola calda e al caffè tutti insieme non sarebbe molto bello, anzi forse diventerebbe anche alienante... Il bello sarebbe avere la possibilità di scegliere, se vuoi vai in ufficio se no nulla ti impedisce di lavorare ugualmente da casa. A patto, ripeto, di impegnarti comunque a svolgere il tuo dovere, da professionista e senza fare il furbetto. E di furbetti che approfitterebbero dell'occasiona di certo ce ne sarebbero.TAD==================================Modificato dall'autore il 15/03/2006 0.19.16TADsince1995Re: Il lavoro del programmatore
- Scritto da: TADsince1995> Però c'è un piccolo "ma" che proprio non mi si> vuole togliere dalla testa: la socialità. In> fondo ragazzi è bello la mattina ritrovarsi con i> colleghi,Non sono d'accordo. Con la maggiorparte dei miei colleghi c'è un rapporto di "razzismo" dato dal fatto che qualche anno fa c'è stata una fusione di diverse aziende. Una molto grande, una appena più piccola e due abbastanza piccole (anche se poi una di queste due è quella che effettivamente, a livello mondiale, ha comprato le altre). Ebbene, quelli delle prime due aziende hanno sempre guardato con superiorità (imotivata nella maggiorparte dei casi) gli appartenenti alle altre due. Tanto che ormai sono rimasto uno dei pochi "estranei" nel loro mondo.> il luogo di lavoro è comunque un luogo> d'incontro e di confronto,Dove c'è gente maleducata, che urla, che parla ad altissima voce quando sei al telefono...> rinunciare allo> scambio di battute, a quattro risate ogni tanto,Ci rinuncio volentieri a tutti quelli che parlano solo di Milan, di quanto è bravo berlusconi e a che cosa hanno fatto gli idioti del grande fratello.> al pranzo alla tavola calda e al caffè tutti> insieme non sarebbe molto bello, anzi forse> diventerebbe anche alienante...Seee.... un ora di pausa pranzo teorica... che poi si riduce in una mezz'oretta in cui devi fare la fila, pagare e mangiare.... non hai il tempo di cercare neanche un tavolo con qualcuno che conosci.Meglio mangiare con la mia famiglia, con qualche amico, con chi voglio io, oppure da solo... ed avere il tempo di frequentare un cinema, una palestra, un bar, dove c'è gente che IO ho deciso di incontrare.Piuttosto che passare in auto 3/4 d'ora alla mattina e 3/4 d'ora alla sera per farmi 7km in coda per andare e tornare dal lavoro. Un ora e mezza al giorno in cui non sono produttivo per l'azienda e neanche per me stesso. Anzi, arrivo in ufficio già incazzato. Ed alla sera a casa stanco.teddybearRe: Il lavoro del programmatore
Un'immagine vale 1000 paroleSe devi spiegare il funzionamento di un programma ad uno o più utenti è nettamente più facile farlo di persona che per telefonoSarebbe più produttivo se tutti quelli che lavorano su un sistema informativo diviso a zone sapessero un poco di quello che stanno facendo gli altri anche se apparentemente sono cose di non tua compentenzaPerchè in s.i. tutto è interconnesso e le azioni si riperquotono su tutto il sistemaQuesto riesce meglio se si lavora in gruppo piuttosto che isolatietc...AnonimoRe: Il lavoro del programmatore
In Italia c'è sempre il problema della mentalità del datore di lavoro che è il primo che pensa che se stai a casa non fai nulla. La mia esperienza è questa: fino all'inizio di febbraio lavoravo gran parte del tempo da casa e tutto andava alla grande, poi inspiegabilmente hanno cominciato a rompere con il fatto di dover andare in ufficio dove tra rete che non andava e il mio scazzo per questa cosa praticamente il rendimento è sceso a zero, la mia scontentezza a mille con il risultato che li ho mandati a cagare. Tieni presente che le quasi tre ore di viaggio invece che passarle in treno le passavo davanti al pc a casa finendo con il lavorare la bellezza di 10 ore in media ogni giorno, lavoravo negli orari che più si addicono ai miei ritmi psicofisici e quindi il rendimento era molto alto. Purtroppo siamo in Italia e la mentalità dei nostri "imprenditori" è troppo piccola.AnonimoRe: Il lavoro del programmatore
- Scritto da: TADsince1995> Sinceramente questa del telelavoro è una cosa che> mi incuriosisce parecchio, specialmente nel> settore dello sviluppo software, in cui non è> strettamente necessaria la presenza fisica in> ufficio. In fondo basta avere un repository dei> sorgenti con accesso sicuro, una buona> connessione alla rete, un cellulare aziendale per> le emergenze e qualche altra cosetta per poter> essere produttivi anche standosene a casa, magari> con un contributo in busta paga giusto per le> spese di corrente e di connettività.> > Questo porterebbe, a mio modestissimo avviso, i> seguenti vantaggi:> > 1) Le aziende risparmierebbero un sacco di soldi> in infrastrutture, affitti dei locali,> assicurazioni (ma ci vorrebbe ugualmente?) e> altro.> > 2) L'orario di lavoro potrebbe essere flessibile,> se sono a casa mia posso anche lavorare di> pomeriggio, di sera o di notte e la mattina> andarmene in palestra o a seguire i corsi> all'università o viceversa, basta che comunque> faccio il mio lavoro. Ciò, ovviamente, a patto di> essere una persona seria e impegnarmi comunque a> fare le mie otto ore giornaliere, giusto perchè> ci sarebbe senz'altro un minore controllo sul> dipendente.> > 3) Il lavoratore non dovrebbe affrontare i costi> di spostamento casa-ufficio, che sono sempre a> carico suo e che spesso a seconda della distanza,> possono essere una spesa non indifferente nel> bilancio mensile.> > Però c'è un piccolo "ma" che proprio non mi si> vuole togliere dalla testa: la socialità. In> fondo ragazzi è bello la mattina ritrovarsi con i> colleghi, il luogo di lavoro è comunque un luogo> d'incontro e di confronto, rinunciare allo> scambio di battute, a quattro risate ogni tanto,> al pranzo alla tavola calda e al caffè tutti> insieme non sarebbe molto bello, anzi forse> diventerebbe anche alienante... Il bello sarebbe> avere la possibilità di scegliere, se vuoi vai in> ufficio se no nulla ti impedisce di lavorare> ugualmente da casa. A patto, ripeto, di> impegnarti comunque a svolgere il tuo dovere, da> professionista e senza fare il furbetto. E di> furbetti che approfitterebbero dell'occasiona di> certo ce ne sarebbero.> > TAD> > ==================================> Modificato dall'autore il 15/03/2006 0.19.16Con il telelavoro il mestiere del programmatore si avvicina a quello dello scrittore. Un lavoro fondamentalmente solitario.Sulle otto ore non sono d'accordo. Telelavorando bisogna abituarsi a lavorare prevalentemente per obiettivi e non su base oraria, tranne casi particolari (assistenza ai clienti, etc.)==================================Modificato dall'autore il 15/03/2006 1.16.52Santos-DumontRe: Il lavoro del programmatore
Il problema è che siamo in Italia. Quindi dato che la casa è il tuo posto di lavoro, se per caso ti fai male ne risponde l'azienda.Sembrano cazzate ma potrebbero essere grane a non finire, per l'azienda.Per non parlare delle norme di sicurezza sul lavoro. Il tuo posto di lavoro (casa) dovrebbe avere tutti i requisiti di sicurezza. Potresti ritrovarti a dover avere il bagno per i disabili a casa tua per poterci lavorare, tanto per essere chiari.E poi il controllo sull'orario e le ispezioni dell'ispettorato al lavoro: se vengono e non ti trovano a casa in orario d'ufficio mi sa che ne risponde anche l'azienda.In Paesi burocraticamente più moderni la cosa è ambpiamente fattibile, ma qui...AnonimoRe: Il lavoro del programmatore
Guarda io come lavoro ( e come passione ) faccio ilprogrammatore ed effettivamente il lavoro che facciolo potrei svolgere tranquillamente a casa tanto piùche in ufficio oltre a stare sempre davanti al pc spessoi colleghi preferiscono chiamarmi sull'interno piuttostoche scollare il culo dalla sedia per fare 5 metri, quindiinterazione ridotta al minimo, inoltre lavorando su deiprogetti a scadenza fissa non ci sarebbe neanche il problema dell'assenteismo visto che le date di rilascionon sono posticipabili, insomma a me nondispiacerebbe affatto, non userei la macchinaconsumando meno benzina inquinando anche meno :DCoreDumpRe: Il lavoro del programmatore
> non userei la macchina> consumando meno benzina inquinando anche meno :DTra l'altro, infatti. Se fosse una cosa diffusa ne gioverebbe anche la vivibilità cittadina, meno traffico, meno smog... Però ci sono comunque tanti altri lavori in cui è richiesta necessariamente la presenza o, peggio, spostarsi in macchina è proprio parte integrante dell'attività quotidiana.TADTADsince1995Ma quali lavori prevedono il telelavoro?
A parte call center casalinghi e "servizi" porno ?AnonimoPiccola esperienza personale
Faccio il programmatore, come tanti qui, e come tanti qui non ho un contratto a tempo indeterminato.Tuttavia, a parte quei casi in cui "stai male" e basta, ci sono quei giorni in cui ti senti un pò uno schifo (magari uno svomitazzo seguito di una notte brava con amici, o magari un malessere generale).In quei casi il mio capo ci ha sempre detto che per lui va bene lavorare da casa, ci sentiamo via messenger ogni tot e svolgo più o meno il lavoro di sempre.Certo è bello starsene a picchiettare sulla tastiera al calduccio se fuori fa freddo e non stai proprio bene, però... penso che tutti i giorni non lo farei. Penso mi mancherebbero, come ha scritto TAD prima di me, i colleghi, la pausa sigaretta, il cliente che rompe i coglioni (vabbè in fondo in fondo un pochino si... mi fanno tenerezza...)Insomma non è da buttar via, ma credo che se diventasse un'abitudine diventeremmo tutti più asociali.AnonimoRe: Il lavoro del programmatore
- Scritto da: teddybear> Non sono d'accordo. Con la maggiorparte dei miei> colleghi c'è un rapporto di "razzismo" dato dal> fatto che qualche anno fa c'è stata una fusione> di diverse aziendeBeh, non sei particolarmente fortunato: abiti lontano dal lavoro (se ho letto bene), non ti piacciono i colleghi che se ho sempre letto bene sono supernutriti da grande fratello e berlusconizzati.Insomma, ti dice proprio male... io con la maggior parte dei colleghi mi ci trovo benone....AnonimoRe: Il lavoro del programmatore
- Scritto da: Anonimo> - Scritto da: teddybear> > Non sono d'accordo. Con la maggiorparte dei miei> > colleghi c'è un rapporto di "razzismo" dato dal> > fatto che qualche anno fa c'è stata una fusione> > di diverse aziende> Insomma, ti dice proprio male... io con la> maggior parte dei colleghi mi ci trovo benone....lascialo sfogare, non c'entra nulla col telelavoroè stato assorbito, sente l'alito sul collo del capo e sa bene che il prossimo che faranno fuori sarà luiAnonimoRe: Il lavoro del programmatore
- Scritto da: Anonimo> > Insomma, ti dice proprio male... io con la> > maggior parte dei colleghi mi ci trovo> benone....> > lascialo sfogare, non c'entra nulla col telelavoro> è stato assorbito, sente l'alito sul collo del> capo e sa bene che il prossimo che faranno fuori> sarà luiVabbè ma porello... speriamo di no.Ma da che parte stai?!? Io sto dalla sua, indipendentemente dal fatto che non lo conosco e non so se è un buon programmatore...Uno dei motivi per cui noi informatici ci facciamo mettere spesso i piedi in testa, IMHO, è che non abbiamo solidarieta' tra di noi, anzi sembra quasi goderci certa gente.Guarda se un metalmeccanico dice la stessa cosa di un metalmeccanico... intanto sono ancora lì uniti che si difendono il loro potere d'acquisto...AnonimoRe: Piccola esperienza personale
- Scritto da: Anonimo> il cliente che rompe i coglioni ah, cacchio anche a te ? tutto il mondo è paeseil fatto è che il cliente rompe i coglioni a te perchè qualcuno li rompe a luima noi programmatori a chi li possiamo rompere ? sotto di noi ci sono solo i computer... che lavoro di ...AnonimoRe: Piccola esperienza personale
- Scritto da: Anonimo> - Scritto da: Anonimo> > il cliente che rompe i coglioni > > ah, cacchio anche a te ? tutto il mondo è paeseEheheheeh.... benvenuto nel mondo reale, Neo...> il fatto è che il cliente rompe i coglioni a te> perchè qualcuno li rompe a luiVerissimo, la maggior parte dei "clienti" che rompe sono ragazzi come me, a loro volta tiranneggiati dal manager di turno per quella modifica già rifatta 10 volte ma che non aveva avuto l'approvazione del dirigente x e inoltre quello y ci ha ripensato, etc, etc....Solo una cosa: perchè le modifiche me le chiedono sempre alle 18,30 quando sto uscendo é_è> ma noi programmatori a chi li possiamo rompere ?> sotto di noi ci sono solo i computer... che> lavoro di ...http://www.freelists.org/archives/dumbo/02-2002/msg00037.htmlBuonanotte ;)AnonimoRe: Il lavoro del programmatore
- Scritto da: Anonimo> > è stato assorbito, sente l'alito sul collo del> > capo e sa bene che il prossimo che faranno fuori> > sarà lui> > Vabbè ma porello... speriamo di no.Non sono stato assorbito. La mia azienda ha comprato le altre. Ma siamo in minoranza, come in minoranza è la dirigenza a livello italiano. Piano piano tutti i dipendenti delle due aziende piccole sono stati licenziati. Così, su due piedi... alla faccia delle leggi. Qualche causa in tribunale... qualche accordo di buonuscita che definire ridicolo è poco... ma quelli che ci hanno rimesso sono solo quelli delle due aziende piccole, non avendo nessuno ad alti livelli che ci ha protetto.Ha ragione lui, il prossimo ad essere fatto fuori sono io. Nonostante l'impegno, la serietà e le capacità che ci metto. Nonostante in 4 anni ho accumulato ben 72 giorni di ferie arretrati, non ho mai perso un giorno di malattia. Ma come si sa, nelle aziende italiane non si va avanti o non si resta per meritocrazia, ma unicamente per clientelismo.Comunque, no.. non sto lontano dal lavoro. Ci metto 3/4 d'ora per farmi sette km. Sette km in coda... la statale di pavia/milano, che alla mattina è una tragedia.> Guarda se un metalmeccanico dice la stessa cosa> di un metalmeccanico... intanto sono ancora lì> uniti che si difendono il loro potere> d'acquisto...Già. In aziende come la mia poi nessuno fa muro contro le prepotenze dei dirigenti. Tutti a leccare il culo ed a dire "meglio a lui che a me, finchè dura".teddybearRe: Ma quali lavori prevedono il telelav
- Scritto da: Anonimo> A parte call center casalinghi e "servizi" porno ?(rotfl)AnonimoRe: Piccola esperienza personale
> Verissimo, la maggior parte dei "clienti" che> rompe sono ragazzi come me, a loro volta> tiranneggiati dal manager di turno per quella> modifica già rifatta 10 volte ma che non aveva> avuto l'approvazione del dirigente x e inoltre> quello y ci ha ripensato, etc, etc....La verità è che spesso il cliente che chiede la "soluzione software" non sa nemmeno lui ciò che vuole. Comincia ad averne un'idea molto vaga quando il prodotto finito gli è stato già consegnato e lì cominciano i guai.> Solo una cosa: perchè le modifiche me le chiedono> sempre alle 18,30 quando sto uscendo é_èVerissimo. Credo si possa definire la "legge di Murphy" sul lavoro del programmatore. :D :D > http://www.freelists.org/archives/dumbo/02-2002/ms(rotfl)(rotfl)(rotfl)TADTADsince1995Re: Il lavoro del programmatore
- Scritto da: Anonimo> In Italia c'è sempre il problema della mentalità> del datore di lavoro che è il primo che pensa che> se stai a casa non fai nulla. La mia esperienza è> questa: fino all'inizio di febbraio lavoravo gran> parte del tempo da casa e tutto andava alla> grande, poi inspiegabilmente hanno cominciato a> rompere con il fatto di dover andare in ufficio> dove tra rete che non andava e il mio scazzo per> questa cosa praticamente il rendimento è sceso a> zero, la mia scontentezza a mille con il> risultato che li ho mandati a cagare. Tieni> presente che le quasi tre ore di viaggio invece> che passarle in treno le passavo davanti al pc a> casa finendo con il lavorare la bellezza di 10> ore in media ogni giorno, lavoravo negli orari> che più si addicono ai miei ritmi psicofisici e> quindi il rendimento era molto alto. Purtroppo> siamo in Italia e la mentalità dei nostri> "imprenditori" è troppo piccola.E' troppo piccola per cambiare dal paradigma del lavoro retribuito a tempo al paradigma del lavoro retribuito per obbiettivi. Qualcuno si altera all'idea che una persona possa metterci quattro ore a fare ciò che ad altri ne richiederebbe otto.Santos-DumontRe: Ma quali lavori prevedono il telelav
Ma il telelavoro non è una leggenda metropolitana? E' dal 1996 che cerco un telelavoro e non riesco a trovarlo!AnonimoRe: Ma quali lavori prevedono il telelav
- Scritto da: Anonimo> Ma il telelavoro non è una leggenda> metropolitana? E' dal 1996 che cerco un> telelavoro e non riesco a trovarlo!Per forza, cerchi lavoro come guida turistica!AnonimoRe: Ma quali lavori prevedono il telelav
- Scritto da: Anonimo> A parte call center casalinghi e "servizi" porno?Nessun altro.Il mondo e' fatto solo di questi lavori.AnonimoRe: Si ma come si fa...
bravo, bella domanda! Io c'ho perso un paio di mesetti nella ricerca...vanaAnonimoVi racconto la mia esperienza (!!!)
DISCLAIMER: dopo avere letto questo messaggio, potreste radicalmente cambiare opinione sul sottoscritto.Pronti?------------------Mentre circa il 39 per cento dei soggetti di entrambi i sessi sostiene di indossare la tuta da ginnastica quando lavora da casa, il 12 per cento degli uomini e il 7 per cento delle donne dichiara di non indossare proprio nulla".------------------A volte, dico "a volte", rientro in quel 12%.------------------A cambiare sono anche le abitudini all'igiene personale: se chi si reca in ufficio è perlopiù "costretto" a lavarsi e vestirsi prima di uscire, il telelavoratore spesso non si lava: accade al 44 per cento delle donne e al 30 per cento degli uomini. ------------------"Ahh... devo andare all'università... ahhhh.... via, ora mi fo la doccia"."Via, smetto di lavorare, mi fo una doccia ed esco"."No via, aspetta altri cinque minuti, fammi fare la barba, mando un'email e scendo"------------------Chi sta a casa, poi, si interrompe di quando in quando per dar seguito alle faccende domestiche: il 18 per cento degli uomini, ad esempio, lo fa per occuparsi del bucato, dei piatti o delle pulizie; una percentuale più bassa rispetto al 38 per cento delle donne.------------------Oppure cucinare piatti "prelibatissimi" da mangiare davanti al monitor...-------------------Altre abitudini che segnano ulteriori distanze tra il lavoro in ufficio e quello a casa riguardano l'ascolto di musica durante il lavoro (45 per cento del campione), mangiare e bere fuori dagli orari canonici (35 per cento) o persino dormire dopo pranzo: lo fa il 21 per cento. -------------------E' grave se rientro in tutte e tre le categorie?IhihihihihihihihAnonimoRe: Vi racconto la mia esperienza (!!!)
- Scritto da: Anonimo> ------------------> Mentre circa il 39 per cento dei soggetti di> entrambi i sessi sostiene di indossare la tuta da> ginnastica quando lavora da casa, il 12 per cento> degli uomini e il 7 per cento delle donne> dichiara di non indossare proprio nulla".>Che sono, telepornostar?AnonimoIo non mi rado ...
... e penso che se lavorassi a casa non starei nudo davanti al PC :))AnonimoRe: Il lavoro del programmatore
> E' troppo piccola per cambiare dal paradigma del> lavoro retribuito a tempo al paradigma del lavoro> retribuito per obbiettivi. Qualcuno si altera> all'idea che una persona possa metterci quattro> ore a fare ciò che ad altri ne richiederebbe> otto.Non è solo un problema delle aziende, ma anche di molti lavoratori: nella mia azienda c'è un sacco di gente che si lamenta per il semplice motivo qualcuno che è arrivato prima di lui prende più soldi...Che razza di ragionamento è? Cosa siamo, magistrati, il cui stipendio varia solo in base all' anzianità? Da che lavoro ho visto gente con un annetto scarso d' esperienza che faceva meraglie e gente con anni e anni che faceva delle autentiche "merdaviglie", tipo una libreria java di 3000 (!) classi con tutti i nomi assolutamente non aderenti ad alcuno standard... Secondo me è il classico caso del serpente che si morde la coda: le aziende non si adeguano perchè vedono che i lavoratori non sono pronti e così via.pentolinoRe: Il lavoro del programmatore
- Scritto da: Anonimo> Un'immagine vale 1000 parole> Se devi spiegare il funzionamento di un programma> ad uno o più utenti è nettamente più facile farlo> di persona che per telefono> Sarebbe più produttivo se tutti quelli che> lavorano su un sistema informativo diviso a zone> sapessero un poco di quello che stanno facendo> gli altri anche se apparentemente sono cose di> non tua compentenza> Perchè in s.i. tutto è interconnesso e le azioni> si riperquotono su tutto il sistema> Questo riesce meglio se si lavora in gruppo> piuttosto che isolati> etc...Mai sentito parlare di video-conferenza???E cmq non si parla di fare l'eremita in casa propria a discapito di tutto quello che concerne il lavoro di noi poveri informatici. Chi fa sw non ha la necessità di lavorare in gruppo sebbene ci debbano essere dei confronti. E' possibile anche incontrarsi una, due volte a settimana x fare i classici "punti della situazione": ne converrai che una, due volte a fare il viaggio sono sempre meglio di 5-6 (a volte) in mezzo al traffico dell'ora di punta no?AnonimoRe: Il lavoro del programmatore
- Scritto da: Anonimo> In Italia c'è sempre il problema della mentalità> del datore di lavoro che è il primo che pensa che> se stai a casa non fai nulla. La mia esperienza è> questa: fino all'inizio di febbraio lavoravo gran> parte del tempo da casa e tutto andava alla> grande, poi inspiegabilmente hanno cominciato a> rompere con il fatto di dover andare in ufficio> dove tra rete che non andava e il mio scazzo per> questa cosa praticamente il rendimento è sceso a> zero, la mia scontentezza a mille con il> risultato che li ho mandati a cagare. Tieni> presente che le quasi tre ore di viaggio invece> che passarle in treno le passavo davanti al pc a> casa finendo con il lavorare la bellezza di 10> ore in media ogni giorno, lavoravo negli orari> che più si addicono ai miei ritmi psicofisici e> quindi il rendimento era molto alto. Purtroppo> siamo in Italia e la mentalità dei nostri> "imprenditori" è troppo piccola.Quanto c'hai ragione..... che tristezza!!!AnonimoRe: Il lavoro del programmatore
- Scritto da: Anonimo> Il problema è che siamo in Italia. Quindi dato> che la casa è il tuo posto di lavoro, se per caso> ti fai male ne risponde l'azienda.> Sembrano cazzate ma potrebbero essere grane a non> finire, per l'azienda.> > Per non parlare delle norme di sicurezza sul> lavoro. Il tuo posto di lavoro (casa) dovrebbe> avere tutti i requisiti di sicurezza. Potresti> ritrovarti a dover avere il bagno per i disabili> a casa tua per poterci lavorare, tanto per essere> chiari.> > E poi il controllo sull'orario e le ispezioni> dell'ispettorato al lavoro: se vengono e non ti> trovano a casa in orario d'ufficio mi sa che ne> risponde anche l'azienda.> > In Paesi burocraticamente più moderni la cosa è> ambpiamente fattibile, ma qui...> Quale dovrebbe essere il motivo per cui l'ispettorato del lavoro si disturba a mandare un pinco pallo a controllare che tu sia a casa?!?!?!L'azienda non ne risponde xké solitamente il telelavoro è usato per una gestione ad obiettivi: nel caso in cui non consegni per la data stabilita allora sono guai... Il fatto ke in Italia la cosa non è attuabile è che il datore ha poca visione delle sue risorse ed in fase di gestione si presenta anche il problema di avere meno budget a disposizione per fare gli affaracci suoi (visto che vengono a mancare i costi logistici, assicurativi... in questo caso dubito tu debba avere il bagno per disabili se nella struttura dove eserciti non c'è n'è la necessità, a meno che tu solitamente non faccia entrare parte della tua azienda in casa tua mentre lavori!!! Ragazzi non parliamo senza cognizione di causa...AnonimoRe: Vi racconto la mia esperienza (!!!)
si ma chissenefrega sinceramente...non hai spiegato niente....puoi essere semplicemente un universitario mantenuto, non uno che fa telelavoro,da quello che scrivi.AnonimoTelelavoro da due anni....
Carissimi,bella l'inchiesta, in alcune categorie io rientro in pieno (per esempio non mi rado...). Vorrei fare però delle precisazioni basate sulla mia esperienza personale.1) i lavori che potrebbero essere svolti con il telelavoro sono moltissimi. Senza guardare la parte tecnica (programmatori, amministratori di rete, ecc) ci sono ruoli aziendali come quelli amministrativi che con una intelligente gestione dei documenti in formato elettronico potrebbero essere benissimo svolti da casa.Ma non solo, anche il marketing o la gestione acquisti non dovrebbe essere un problema....MA:2) il campione dei telelavoratori è stato preso principalmente negli stati uniti, in europa pochi, in Italia posso dire nessuno. Già perchè se fate una ricerca di telelavoro finite per trovare sistemi a multilevelmarketing, reciclaggio soldi con raggiro, ecc ecc. Io ho potuto constatare che in Italia cercando lavoro da casa o homeoffice non si trova nulla di serio. In Germania per esempio il 10/15% delle inserzioni sono per telelavoro (vero).2bis) in italia il telelavoratore, a parte pochissime realtà, non viene considerato alla pari degli altri, anzi invece di capirne le potenzialità viene degradato ai ranghi inferiori della scala gerarchica aziendale. Il lavoratore DEVE essere presente. E non è unproblema di timbratura... con i mezzi attuali si può benissimo controllare tutto.Nessuno poi considera un sistema ibrido, come quello che sto attuando io. Telelavoro da casa e quando necessario mi reco sul posto di lavoro per svolgere quelle mansioni che da remoto non si possono fare.Però fin quando i datori di lavoro non si renderanno conto delle reali potenzialità di questa categoria e fin quando non ci saranno delle norme di tutela VERE staremo sempre fermi al palo. Buon Telelavoro a tutti.AnonimoChiarezza !!!
Non esiste l'impiego "telelavoro", esistono lavori che si possono fare da casa.L'impiegato comunale o il contabile in azienda può "telelavorare" da casa, ma vengono assunti come impiegati.E poi non si può fare telelavoro a vita, ma almeno una volta a settimana o 15 giorni devi recarti in ufficio, oppure magari un mese lavori a casa e una settimana in ufficio.L'adsl la sosttoscrivi tu e il "portatile" brandizzato te lo da l'azienda.I lavori che possono essere fatti da casa sono molteplici :chi fa contabilità in azienda, chi progetta/sviluppa software, chi fa call center, il sistemista db, chi fa marketing, il giornalista, ecc...Oggi non c'è bisongo di andare in uffcio 5 giorni a settimana, nessun lavoro lo richiede.Ma la mentalità italiana è ben altra, "se tu stai dietro la scrivania significa che lavori".Dobbiamo migliorare il modo di lavorare per milgiorare il nostro modo di vivere.AnonimoRe: Il lavoro del programmatore
Il mio parere è stato già espresso, quindi si riduce ad un sunto di commenti già espressi.Un programmatore potrebbe sicuramente svolgere la maggior parte del proprio lavoro a casa, ottimizzando i tempi e le risorse. Questo è un dato obbiettivo, escluso i casi di chi, trovandosi a casa, se ne approfitta.Esistono gli strumenti per verificare la presenza online di un utente, ma qui aprirei un altro discorso.Sicuramente ci sono attività che necessitano della presenza in ufficio: la presentazione dei progetti, le riunioni, la pianificazione dei lavori possono essere effettuate in videoconferenza ma non è certo la stessa cosa.Poi stiamo dando per scontato che il lavoratore di cui sopra sia legato all'azienda da un contratto a tempo indeterminato ad ore. Supponiamo invece che il programmatore sia uno dei tanti assunti con il contratto a progetto negli ultimi anni (e sono TANTI!): in questa situazione, di solito la presenza non è richiesta e neanche il numero di ore giornaliere o settimanali di lavoro. L'importante è completare e presentare funzionante il progetto nel tempo stabilito. Purtroppo questa interpretazione è raramente realizzata visto che la flessibilità in Italia è sempre richiesta al lavoratore, mai al datore di lavoro.Figuriamoci quando il datore di lavoro si è impegnato nell'assumere una persona a tempo indeterminato... non solo vuole che sia presente, ma gli fa anche le classiche domande assurde (quelle che non hanno una vera risposta) per "vedere se sta facendo il suo dovere" o semplicemente per metterlo in difficoltà, ovvero per ricordare chi è il padrone.Ogni circa sei mesi qui su PI (e non solo qui) torna l'argomento "telelavoro" ed i commenti sono più o meno sempre gli stessi, e questo è indice di un'Italia che non cambia, schiacciata da imprenditori che investono di rado di tasca propria.==================================Modificato dall'autore il 15/03/2006 10.18.26TheGyniusRe: Il lavoro del programmatore
Dimenticavo una nota.Ci si preoccupa che col telelavoro si perderebbe il contatto sociale con i colleghi.E' vero, questo può succedere, ma sinceramente se questa perdita mi porterebbe a godermi la mia famiglia un po' più delle attuali 2 ore al giorno, che ben venga.TheGyniusIl problema italia
Il telelavoro non decolla da noi, perche' le aziende sono ancora impostate alla vecchia maniera. Il datore di lavoro vuole vedere i suoi operai (e non a caso la maggior parte dei programmatori e sistemisti e' nel metalmeccanico), chini sui loro strumenti di lavoro, ogni volta che alza gli occhi. Si tende a pensare che un programmatore sia un impiegato qualunque, che pigia tasti secondo una certa sequenza et voila' produce una soluzione. Ma lo sapete bene, non e' cosi'. Il nostro e' un lavoro creativo!Ho chiesto alla mia azienda di poter telelavorare, perche' ero troppo distante dalla sede e mi stavo mangiando tutto in trasporti. 6 mesi prima di avere una risposta, che poi era un diniego. Me l'hanno fatta cadere tanto dall'alto che non ci ho piu' riprovato ed alla fine mi sono licenziato. La loro tesi era che il telelavoro era un plus da dare solo ai quadri fuori sede. (ovviamente cazzate)Quelle rare volte che mi sono portato a casa il lavoro per una settimana, ho prodotto di piu' in un quarto del tempo che usavo in azienda. Il vantaggio era ben sotto gli occhi di chi doveva decidere, ma non e' andata cosi'. Amen.AnonimoRe: Il lavoro del programmatore
> E poi il controllo sull'orario e le ispezioni> dell'ispettorato al lavoro: se vengono e non ti> trovano a casa in orario d'ufficio mi sa che ne> risponde anche l'azienda.Io potrei anche portarmi il portatile al parco e lavorare da una panchina all'ombra sotto i cipressi, rimanendo sempre raggiungibile col cellulare e stando connesso alla rete con Edge. Che faccio? Invito l'ispettore del lavoro a farsi una passeggiata con me, trascinandomi appresso il bagno dei disabili? :D :D :D TADTADsince1995Chiarezza
Non esiste l'impiego "telelavoro", esistono lavori che si possono fare da casa.L'impiegato comunale o il contabile in azienda può "telelavorare" da casa, ma vengono assunti come impiegati.E poi non si può fare telelavoro a vita, ma almeno una volta a settimana o 15 giorni devi recarti in ufficio, oppure magari un mese lavori a casa e una settimana in ufficio.L'adsl la sosttoscrivi tu e il "portatile" brandizzato te lo da l'azienda.I lavori che possono essere fatti da casa sono molteplici :chi fa contabilità in azienda, chi progetta/sviluppa software, chi fa call center, il sistemista db, chi fa marketing, il giornalista, ecc...Oggi non c'è bisongo di andare in uffcio 5 giorni a settimana, nessun lavoro lo richiede.Ma la mentalità italiana è ben altra, "se tu stai dietro la scrivania significa che lavori".Dobbiamo migliorare il modo di lavorare per milgiorare il nostro modo di vivere.AnonimoRe: Vi racconto la mia esperienza (!!!)
- Scritto da: Anonimo> si ma chissenefrega sinceramente...> ops ho dimenticato la firma :)lavoro per questo giornale... ma che non si sappia in giro ;)> puoi essere semplicemente un universitario> mantenuto, non uno che fa telelavoro,da quello> che scrivi.o forse un telelavoratore che si mantiene a questo modo per andare (talvolta) all'università (poco). il mondo è vario, vedi di essere un po' meno acido. Magari ti aiuta.AnonimoRe: Ma quali lavori prevedono il telelav
- Scritto da: Anonimo> A parte call center casalinghi e "servizi" porno ?Vuoi dire che posso fare l'attore porno a casa mia?Azz. 6 mesi in Repubblica Ceca buttati.AnonimoRe: Vi racconto la mia esperienza (!!!)
Ma dalla tua esperienza, dai anche a noi poveri comuni mortali delle info per trovare il telelavoro!!!D.AnonimoRe: Il lavoro del programmatore
Sei un grande! concordo in pieno ! :-)AnonimoRe: Piccola esperienza personale
> Certo è bello starsene a picchiettare sulla> tastiera al calduccio se fuori fa freddo e non> stai proprio bene, però... penso che tutti i> giorni non lo farei. Penso mi mancherebbero, come> ha scritto TAD prima di me, i colleghi, la pausa> sigaretta, il cliente che rompe i coglioni (vabbè> in fondo in fondo un pochino si... mi fanno> tenerezza...)Un sistema misto però!!!Magai vai in ufficio un paio di volte alla settimana, in orario no-traffico, ed il resto agisci da casa!!!D.AnonimoRe: E' meraviglioso!
Si ma c'è un modo per sapere quali società adottano il telelavoro?Danilo.AnonimoUn sistema ibrido si sta già realizzando
L'ideale è un sistema ibrido: un po' di giorni a casa e un po' di giorni in ufficio. Facilita il lavoro e crea coesione con i colleghi (o i clienti).In realtà è quello che lentamente sta succedendo: diventeremo tutti telelavoratori. La tecnologia stra distruggendo le barriere dovute alla distanza e dovute agli orari di lavoro. A quanti è capitato di leggere mail di lavoro la sera dopo cena a casa. Questo è un cambiamento che sta diventanto veramente evidente. E' ovvio che sempre più impiegati lavoreranno così man mano che le aziende e i costumi evolveranno. Ci sarebbero anche dei vantaggi ecologici (meno spostamenti). L'aumento del prezzo dei combustibili e dell'inquinamento derivato è un'altro motore che spinge verso soluzioni di telelavoro (i nostri amici verdi quando saranno al governo dovrebbero incentivare queste cose).Certo che vista la situazione della larga banda in Italia quelli che avrebbero maggiori vantaggi (gli abitanti delle province) sono anche quelli che hanno maggiori problemi a farlo dal punto di vista tecnico. Ma i fattori economici spingeranno anche in questo senso.AnonimoRe: Il lavoro del programmatore
> Comunque, no.. non sto lontano dal lavoro. Ci> metto 3/4 d'ora per farmi sette km. Sette km in> coda... la statale di pavia/milano, che alla> mattina è una tragedia.ci metto 10-15 min a fare 1km o poco più in bici, salite, discese e semafori compresi...3/4 d'ora per fare 7km in auto sono una cosa scandalosa, ti capisco :(AnonimoRe: Chiarezza
> Ma la mentalità italiana è ben altra, "se tu stai> dietro la scrivania significa che lavori".neanche tanto vera, in effetti. sto lavorando e sono su PI :D :D :DAnonimoRe: Il lavoro del programmatore
> ci metto 10-15 min a fare 1km o poco più in > bici, salite, discese e semafori compresi...> > 3/4 d'ora per fare 7km in auto sono una cosa> scandalosa, ti capisco :(Anche 10 minuti per fare 1 km sono un bel disastro.(6 km all'ora in bici li fa mia nonna in carriola) :D Forse più che programmare dovresti fare più palestra!AnonimoRe: Il lavoro del programmatore
> Da che lavoro ho visto gente con un annetto> scarso d' esperienza che faceva meraglie e gente> con anni e anni che faceva delle autentiche> "merdaviglie", tipo una libreria java di 3000 (!)> classi con tutti i nomi assolutamente non> aderenti ad alcuno standard... In java più solo produrre roba marrone! Loro ne producevano più di te :DAnonimoRe: Si ma come si fa...
In effetti non credo che in Italia ci siano impieghi di questo tipo.Non in numero sufficiente a soddisfare tutti gli interessati per lo meno.Sempre che non si tratti di "imbustare maniglie di mobili" o fare i pacchetti con le viti per poi mettere tutto in grossi scatoloni con un guadagno che era di qualche migliaio di lire per scatolone... ovvero una perdita di tempo (ma non credo che ci siano piu' questi lavori).DarkDirtyDwarfRe: Vi racconto la mia esperienza (!!!)
> Mentre circa il 39 per cento dei soggetti di> entrambi i sessi sostiene di indossare la tuta da> ginnastica quando lavora da casa, il 12 per cento> degli uomini e il 7 per cento delle donne> dichiara di non indossare proprio nulla".Vorrei telelavorare insieme a quel 7 per cento!Gatto SelvaggioRe: Il lavoro del programmatore
- Scritto da: Santos-Dumont> > siamo in Italia e la mentalità dei nostri> > "imprenditori" è troppo piccola.> > E' troppo piccola per cambiare dal paradigma del> lavoro retribuito a tempo al paradigma del lavoro> retribuito per obbiettivi. Qualcuno si altera> all'idea che una persona possa metterci quattro> ore a fare ciò che ad altri ne richiederebbe> otto.Attento che c'è il rovescio della medaglia. Lavorare per obbiettivi significa che si possono fissare obiettivi irranggiungibili nel tempo delle otto ore e costringerti a lavorare più di quello che ti pagano.Gli obiettivi sono adattivi. Se mi ci metti 4 ore a fare qualcosa che mediamente ne richiede 8 perchè sei più bravo della media, finirà che consuntivo dopo consuntivo finiranno per pagarti per 4 ore al prezzo del fancazzista che ce ne mette 16.AnonimoRe: Il lavoro del programmatore
- Scritto da: TADsince1995> professionista e senza fare il furbetto. E di> furbetti che approfitterebbero dell'occasiona di> certo ce ne sarebbero.Eh? Dove? Chi?Nah... al massimo basta che il cliente venga a volte a controllarmi... per una strana legge, piu` frequenti sono i controlli, piu` rapidamente procede lo sviluppo.A proposito,qualcuno potrebbe andare a controllare Zanzibar? :) (scherzo, eh?)alex.tgtelelicenziamento...
Bello si potrebbe anche relizzare un programma che controlli la produttivita' di questi telelavoratori, li metta in concorrenza, e poi via' ne licenzi qualcuno ogni tanto semplicemente togliendoli l'accesso al network aziendale, pensate che manna per l'imprenditore.AnonimoRe: Il lavoro del programmatore
> Non sono d'accordo. Con la maggiorparte dei miei> colleghi c'è un rapporto di "razzismo" dato dal> fatto che qualche anno fa c'è stata una fusione> di diverse aziende. Se noti tutti hanno un rapporto di "razzismo" con i nuovi arrivati perche' temono per le loro chiappe soprattutto se sei piu' giovane di loro. > > il luogo di lavoro è comunque un luogo> > d'incontro e di confronto,> > Dove c'è gente maleducata, che urla, che parla ad> altissima voce quando sei al telefono...Urlano la loro incompetenza e maleducazione persone che si trovano in posti che richiedono competenze piu' elevate delle loro, ma si sa che l'Italia non e' un meritocrazia. Parlare con i colleghi e' un simpatico passatempo, ma poter lavorare da casa sarebbe molto meglio, certo l'ideali sarebbe lavorare da casa ed incontrarsi una o due volte al mese per fare il punto della situazione.AnonimoRe: Ma quali lavori prevedono il telelav
Insegnando Telelavoro ti dico cosa faccio io per intrattenere ed al contempo spiegare il 4% di telelavoro formale (non sommerso) in Italia (benché il documento ISTAT del 27/12/2005 dia percentuali differenti.. Comincio con il tipo di discussioni che stimolano l'immaginario, ossia le "teorie dei complotti".."Immaginarsi una città come Milano (dove i lavori telelavorabili - TUTTI quelli impiegatizi che non richiedano contatto fisico, tipo sportellista - sono un bel po'..) con solo un 10% di telelavoratori vorrebbe dire il crollo dell'economia della ristorazione, degli immobili e dei trasporti. Quale amministratore avrebbe il coraggio (dato che il Telelavoro, in tutti i paesi dove è impiegato, è stato sospinto dal governo centrale o locale) di ritrovarsi orde di baristi, alberghieri, tassisti, locatari (in nero), etc.. che ce l'hanno con lui..?".. per poi continuare con esempi di cultura aziendale, dove PER PRINCIPIO il lavoratore non vuole lavorare (e bisogna quindi controllarlo), PER PRINCIPIO c'è sempre bisogno di un "capo", e PER PRINCIPIO non si deve rendere più confortevole il lavoro del lavoratore.Mettiamoci anche il fatto che molti dirigenti (di ogni livello) sono tali non per le proprie capacità organizzative e di stimolazione (positiva, non coercitiva) dei lavoratori, ma per il fatto che sono li a supervisionare i lavoratori (ossia assicurarsi che stiano effettivamente lavorando), e si capisce perchè non si usa il telelavoro..Bada bene, il telelavoro "DOMESTICO". Tutte le altre forme di telelavoro ("Office To Office", Mobile, etc..) vengono impiegate ogni giorno senza battere ciglio, tanto che probabilmente molti di voi non sanno di stare già telelavorando da tempo (ad esempio perchè lavorano presso un cliente e si tengono in contatto con la propria azienda d'origine solo via mail o telefono)...dachoRe: Piccola esperienza personale
> Un sistema misto però!!!> Magai vai in ufficio un paio di volte alla> settimana, in orario no-traffico, ed il resto> agisci da casa!!!Il fatto è che il Telelavoro PREVEDE periodiche "visite" in azienda (per fare riunioni, per favorire la socializzazione, per consolidare il rapporto lavoratore-azienda, etc.).dachoRe: Il lavoro del programmatore
> Da che lavoro ho visto gente con un annetto> scarso d' esperienza che faceva meraglie e gente> con anni e anni che faceva delle autentiche> "merdaviglie", tipo una libreria java di 3000 (!)> classi con tutti i nomi assolutamente non> aderenti ad alcuno standard... Gia' ma di quelle classi solo lui aveva una vaga idea di come poterle utilizzare.Se poi venivano utilizzare in prodotti aziendali gia' distribuiti...> Secondo me è il classico caso del serpente che si> morde la coda: le aziende non si adeguano perchè> vedono che i lavoratori non sono pronti e così> via.Ah i giovani, quante cose devono ancora capire della vita :DAnonimola fregatura del telelavoro...
Se non viene regolamentato, e' chiaro che le aziende pretenderanno il raggiungimento degli obbiettivi sempre piu' numerosi ed in tempi sempre piu' stretti cosi' da far lavorare il nostro "fortuanto" telelavoratore casalingo dalle 10 alle 14 ore al giorno, minimo.AnonimoRe: Il lavoro del programmatore
> su 80 ne ho uno buono> dopodichè posso catalogarteli per tipo di> stronzaggine e per il motivo per il quale odiano> ME personalmente.Lasciami indovinare... fai il sistemista :DTutti odiano il sistemista in azienda poiche' tutti ne hanno bisogno per le loro stronzate soprattutto extra-lavorative e questo non si presta.> la cosa migliore è essere collaboratore esterno,> se le cose vanno bene.> ti presenti in ditta una volta alla settimana, e> per il resto gestisci il tuo tempo.Gia' ma il tuo tempo lo passi a cercarti nuovi clienti e giri e rigiri in macchina. Non pensare che i clienti siano meno stronzoli dei tuoi colleghi, pagano e pretendono anzi pretendono anche quando non pagano ed in piu' ti possono scaricare in qualsiasi momento.Se vuoi fare il freelance devi essere preparato veloce astuto come una volpe e capire sempre quale sia il tuo vero obbiettivo in rapporto alle tue possibilta'.> riuscirci? bello :))Tienti il lavoro fisso fin che puoi.AnonimoRe: Telelavoro da due anni....
> 1) i lavori che potrebbero essere svolti con il> telelavoro sono moltissimi. Senza guardare la> parte tecnica (programmatori, amministratori di> rete, ecc) ci sono ruoli aziendali come quelli> amministrativi che con una intelligente gestione> dei documenti in formato elettronico potrebbero> essere benissimo svolti da casa.> Ma non solo, anche il marketing o la gestione> acquisti non dovrebbe essere un problema....In realtà la telelavorabilità di una mansione può dipendere da due variabili: il grado di necessità di contatto vis-a-vis (ovviamente) e quello di creatività della mansione stessa.Se la richiesta di contatto fisico (il massimo sarebbe il medico o lo sportellista) è bassa, allora è sufficiente una mansione o molto standardizzata (data-entry) o molto creativa (analisi)..In questo profilo ricadono un bel po' dei lavori che vediamo svolgere negli uffici ogni giorno..> 2) il campione dei telelavoratori è stato preso> principalmente negli stati uniti,Dove, effettivamente, sono tanti. Considera anche l'India o la Cina, due paesi che sostanzialmente telelavorano (non da casa, ma dai loro uffici) per e con il resto del mondo..> in europa pochi, Non è proprio così: tanto più vai a nord, tanto più aumenta l'impiego del Telelavoro.> in Italia posso dire nessuno. Già perchèI perchè sono tanti.....;-)> se fate una ricerca di telelavoro finite per> trovare sistemi a multilevelmarketing,Ahia! :-(> reciclaggio soldi con raggiro, ecc ecc. Io ho> potuto constatare che in Italia cercando lavoro> da casa o homeoffice non si trova nulla di serio.> In Germania per esempio il 10/15% delle> inserzioni sono per telelavoro (vero).Infatti la germania è quella che tra il 1999 ed il 2003 ha decuplicato le offerte di telelavoro.> 2bis) in italia il telelavoratore, a parte> pochissime realtà, non viene considerato alla> pari degli altri, anzi invece di capirne le> potenzialità viene degradato ai ranghi inferiori> della scala gerarchica aziendale. Il lavoratore> DEVE essere presente. E non è unproblema di> timbratura... con i mezzi attuali si può> benissimo controllare tutto.Oltre quel 4% di Telelavoro Formale esiste forse qualche punto di Telelavoro Sommerso. Il problema è che in italia esiste un pregiudizio di fondo nei confronti dei lavoratori: per dar loro dei vantaggi (non spendere migliaia di euro all'anno per spostamenti, affitti, etc..) si richiedono dei "pegni"...> Nessuno poi considera un sistema ibrido, come> quello che sto attuando io. Telelavoro da casa e> quando necessario mi reco sul posto di lavoro per> svolgere quelle mansioni che da remoto non si> possono fare.Questo E' il telelavoro (domestico), non è una modalità di telalvoro ibrido..> Però fin quando i datori di lavoro non si> renderanno conto delle reali potenzialità di> questa categoria e fin quando non ci saranno> delle norme di tutela VERE staremo sempre fermi> al palo. Vai su google news e cerca "Telework Telecommute". Vedrai quante ultime notizie riguardano l'impiego di telelavoro come presidio di profilassi contro la (possibile) pandemia aviaria...Speriamo che sia la volta buona che con un bluff della natura (come tutti non mi auspico la pandemia) si parta con un po' di telelavoro domestico.dachoRe: Il problema italia
> Quelle rare volte che mi sono portato a casa il> lavoro per una settimana, ho prodotto di piu' in> un quarto del tempo che usavo in azienda. Il> vantaggio era ben sotto gli occhi di chi doveva> decidere, ma non e' andata cosi'. Amen.L'aumento medio di efficienza è del 25% (ITAC). In più c'è il 65% del tempo non utilizzato per i trasferimenti casa-ufficio dedicato al lavoro (AT&T). Il telelavoratore è di fatto più efficiente.dachoRe: Vi racconto la mia esperienza (!!!)
> ------------------> Mentre circa il 39 per cento dei soggetti di> entrambi i sessi sostiene di indossare la tuta da> ginnastica quando lavora da casa, il 12 per cento> degli uomini e il 7 per cento delle donne> dichiara di non indossare proprio nulla".> ------------------Certe giornate estive potrebbero essere la ragione.> A volte, dico "a volte", rientro in quel 12%.A casa tua fai quel che vuoi.> ------------------> A cambiare sono anche le abitudini all'igiene> personale: se chi si reca in ufficio è perlopiù> "costretto" a lavarsi e vestirsi prima di uscire,> il telelavoratore spesso non si lava: accade al> 44 per cento delle donne e al 30 per cento degli> uomini. > ------------------Bha! volendo si puo' programmare a casa anche nella vasca da bagno.Ho colleghi di lavoro che evitano di lavarsi anche quando devono venire in ufficio. > "Ahh... devo andare all'università... ahhhh....> via, ora mi fo la doccia".E meno male!! si sta' uno accanto all'altro li eh!! :D > "Via, smetto di lavorare, mi fo una doccia ed> esco".O havolo, ma sono le 4 del mattino, ma non si doveva fare solo le 8 ore? > "No via, aspetta altri cinque minuti, fammi fare> la barba, mando un'email e scendo"30min dopo... ok adesso ci sono e che qui s'e' bloccato tutto uffa sta mail non parte... sara' il provider.. sara' windows... sara' che faccio prima a mandare una cartolina? > ------------------> Chi sta a casa, poi, si interrompe di quando in> quando per dar seguito alle faccende domestiche:> il 18 per cento degli uomini, ad esempio, lo fa> per occuparsi del bucato, dei piatti o delle> pulizie; una percentuale più bassa rispetto al 38> per cento delle donne.> ------------------Le pause non sono sempre dannose distraggono e rilassano la mente, dopo ore di concentrazione la produttivita' si abbassa.> Oppure cucinare piatti "prelibatissimi" da> mangiare davanti al monitor...Che tristezza, se non si fa attenzione si finisce obesi davanti al monitor.> -------------------> Altre abitudini che segnano ulteriori distanze> tra il lavoro in ufficio e quello a casa> riguardano l'ascolto di musica durante il lavoro> (45 per cento del campione), mangiare e bere> fuori dagli orari canonici (35 per cento) o> persino dormire dopo pranzo: lo fa il 21 per> cento. > -------------------Mai visto alcuni dipendenti statali? eh! > E' grave se rientro in tutte e tre le categorie?> > IhihihihihihihihPreoccupante direi :DPotresti scrivere un'articolo sui pericoli del lavorare da casaAnonimoRe: Vi racconto la mia esperienza (!!!)
> Certe giornate estive potrebbero essere la> ragione.> > > A volte, dico "a volte", rientro in quel 12%.> > A casa tua fai quel che vuoi.Eh lo so pero' se ci pensi e' buffo no? Mannaggia che allegria :D> Bha! volendo si puo' programmare a casa anche> nella vasca da bagno.Ma stai a scherza'? E se ti casca il portatile in acqua? Mi sa hce non la racconti> Ho colleghi di lavoro che evitano di lavarsi> anche quando devono venire in ufficio.> Eeeew> > "Ahh... devo andare all'università... ahhhh....> > via, ora mi fo la doccia".> > E meno male!! si sta' uno accanto all'altro li> eh!! :D> Pure troppo :| Dalle mie parti i banchi sono claustrofobbici> > "Via, smetto di lavorare, mi fo una doccia ed> > esco".> > O havolo, ma sono le 4 del mattino, ma non si> doveva fare solo le 8 ore?> No, di finire alle 4 del mattino non m'è mai successo. A mezzanotte si, una volta :D> > ------------------> > Chi sta a casa, poi, si interrompe di quando in> > quando per dar seguito alle faccende domestiche:> > il 18 per cento degli uomini, ad esempio, lo fa> > per occuparsi del bucato, dei piatti o delle> > pulizie; una percentuale più bassa rispetto al> 38> > per cento delle donne.> > ------------------> > Le pause non sono sempre dannose distraggono e> rilassano la mente, dopo ore di concentrazione la> produttivita' si abbassa.> Hmm non lo so mica sai. A volte una pausa tira l'altra e poi... hmmmm.> > > Oppure cucinare piatti "prelibatissimi" da> > mangiare davanti al monitor...> > Che tristezza, se non si fa attenzione si finisce> obesi davanti al monitor.> Macchè che tristezza, se tu avessi una poltrona come la mia probabilmente saresti felice di mangiarti panini al prosciutto davanti ai miei due monitor ultrageek :D > > E' grave se rientro in tutte e tre le categorie?> > > > Ihihihihihihihih> > Preoccupante direi :D> > Potresti scrivere un'articolo sui pericoli del> lavorare da casa> Naah finora pericoli non ce ne sono via. Tranne a volte un po' di nostalgia dell'aria aperta, ma basta spalancare la finestra e c'hai pure quella. Che vuoi de piu'? Ah beh, la stagista "abile a stare sotto la scrivania". Quella c'è solo negli uffici.AnonimoE IN iTALIA ????
Del campione, 650 degli intervistati risiedono negli Stati Uniti, il resto in Australia, Canada, Asia Pacifico, Giappone ed Europa. L'inchiesta è stata condotta su soggetti in età compresa tra 25 e i 45 anni.E IN ITALIA COME SI PUO' TELELAVORARE ? ? ? .AnonimoRe: Il problema italia
sì più efficiente. Ma di fatto è anche più LIBERO, ed è questo che non piace ai padroni nostrani, hanno paura della libertà (dei dipendenti, beninteso)....AnonimoRe: E IN iTALIA ????
- Scritto da: Anonimo> Del campione, 650 degli intervistati risiedono> negli Stati Uniti, il resto in Australia, Canada,> Asia Pacifico, Giappone ed Europa. L'inchiesta è> stata condotta su soggetti in età compresa tra 25> e i 45 anni.> > > E IN ITALIA COME SI PUO' TELELAVORARE ? ? ? .scordatelo, da noi il telelavoro inizerà a diffondersi quando nel resto del mondo avranno abolito il lavoro.AnonimoRe: Il problema italia
Beh, guardate ragazzi, io posso dire che per esperienza personale in itaGLia troppo spesso il mondo del lavoro viaggia su binari molto rigidi, chi cerca di proporre qualcosa di innovativo viene visto come il "rompiballe" che vuole fare "il di più", ci sono troppi capi e capetti che vogliono continuare a coltivarsi "il loro orticello" e... guai a chi glielo tocca!!!Il problema è che poi quando le aziende vanno male, magari proprio perchè arriva la concorrenza da paesi dove sanno più ottimizzare il lavoro, sono tutti fuori dai cancelli a piangere!eagleoneRe: Ma quali lavori prevedono il telelav
Eri stato all'Actors Studio ?AnonimoRe: Telelavoro, accenni di vita
- Scritto da: Anonimo> Adesso puzzo. Questa è una conseguenza del> telelavoro. (...)uauauhah... rido e ghigno, come quando ho letto l'articolo. In effetti in parte e' vero....Pero' poi quando penso alle terrificanti odissee nel traffico, ai dialoghi in ufficio stile 'storie da una sala macchine', agli snack mangiucchiati in ufficio (perche andare in mensa/ristorante, tra i costi, il tempo, il RUMORE, l'"obbligo" di conversare su idiozie con pseudo-colleghi ) ecc.... beh cavolo, preferisco l'ascella pezzata !AnonimoGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiRedazione 14 03 2006
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