Web/ Strumenti per lo sviluppo di siti (13)

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Questa settimana parliamo del primo tool open source fin qui analizzato, GIMP, un software grafico in grado di tenere testa a molti prodotti commerciali
Questa settimana parliamo del primo tool open source fin qui analizzato, GIMP, un software grafico in grado di tenere testa a molti prodotti commerciali


In principio fu Unix, poi venne l’open-source e Linux.
Oggi grazie a questa filosofia, che ha dato un forte segnale di novità e di svolta nel mondo informatico, possiamo contare su una crescente disponibilità di prodotti professionali a costi decisamente bassi o nulli.
Certo, per molti versi l’industria informatica classica ha ancora fra le mani molti prodotti introvabili nel regno dell’open-source, ma probabilmente è solo una questione di tempo.

Se ancora oggi ci riesce difficile trovare prodotti come Dreamweaver, FrontPage, CorelDraw (ancora in versione beta) o Freehand in ambiente Linux, non si può dire la stessa cosa per un prodotto di fascia alta come Photoshop.
Photoshop può infatti contare su un temibile avversario che proviene proprio dalla filosofia open-source e che porta il nome di GIMP (GNU Image Manipulation Program), soprattutto quando il costo di acquisto è pari a zero.
GIMP non è immune da difetti e non può essere considerato un avversario completo di Photoshop, ma più per dettagli tecnici che per potenza d’uso, soprattutto per chi utilizza tale prodotto come strumento per il web (argomento su cui ci stiamo focalizzando infatti).

Da non molto GIMP è disponibile anche per Windows, pur mantenendo lo stile grafico e d’utilizzo di quello originale, progettato per Linux. Può essere scaricato dal sito ufficiale e dalla sezione dello sviluppatore della versione Windows .
Qui potrete trovare inoltre altri plug-in, ma soprattutto le estensioni per poter salvare anche in altri formati, non compresi nella versione di base del programma (tra cui GIF).
Detto questo non ci resta che provare a conoscerlo meglio…


Avviare l’interfaccia di GIMP per gli utenti di Windows può essere traumatico, molto più che ?iniziarsi? a Dreamweaver! Diciamo pure che per un po’ si rimane fermi ad aspettare l’avvio di tutta l’interfaccia e vi confesso anche che la prima volta che ho avuto a che fare con GIMP pensavo di avere qualche problema sul PC! Non ditelo troppo in giro però…

Questo senso di incognita è effettivamente dato dal fatto che per GIMP, l’avvio dell’interfaccia corrisponde ad una semplice visualizzazione del box degli strumenti… il resto dei programmi e del desktop rimane perfettamente visibile! Anche curiosando nei menù che sono contenuti nel box, ci ritroviamo con poche opzioni.

?Ma GIMP è tutto qui?
Cerchiamo quindi di provare a creare un nuovo file…
Niente, i menù rimangono sempre gli stessi… che delusione!?

Se questa è la vostra prima affermazione, non preoccupatevi, siete sicuramente nella norma per un utente di Windows, non c’è nulla di grave! In realtà, per capire meglio come e dove trovare i menù ?veri?, quelli interessanti, ma soprattutto il comando di salvataggio (altrimenti come li salvate poi i vostri lavori?) bisognerà creare una nuova immagine (o quella che avete appena creato) e cliccare sul triangolino che assomiglia ad un classico ?play? del videoregistratore o del walkman. Potremo così scoprire il reale pool di menù e comandi di GIMP.
L’alternativa a quanto sopra, per chi ne avesse confidenza, è quella di premere il tasto destro sull’immagine stessa (o lo sfondo bianco se non avete ancora creato nulla) e com’è d’uso nei sistemi operativi Linux, potrete avere accesso al menù completo.

Il motivo principale per cui GIMP non può considerarsi ancora un concorrente completo di Photoshop è dato dal fatto che questo programma supporta solo la scala di grigi e l’RGB, ma non il cosiddetto ?ciano magenta? (CMYK). Questo non porta praticamente nessun rilievo a chi fa per mestiere il webdesigner o il grafico web, ma conta molto per chi accosta l’editing web al desktop publishing e alla grafica tradizionale che vuole il CMYK come standard per le stampe su carta e altre tipologie di applicazioni.
In questo caso, trovereste sicuramente il miglior appoggio in prodotti come Photoshop, PhotoPaint! O Paint Shop Pro della Jasc.


GIMP supporta i livelli come Photoshop, vi permette di trattare i file PSD e di salvarli in piena compatibilità (per cui se scegliete di lavorare esclusivamente con questo prodotto, non preoccupatevi troppo di una scarsa compatibilità con altri professionisti, non dovreste incorrere in nessun tipo di problema), ha tutti gli strumenti tipici di un fotoritocco e per molti versi incorpora filtri ed effetti che con Photoshop si possono ottenere esclusivamente con l’aggiunta di plug-in di terze parti.
In particolare sono rimasto affascinato dai filtri di luce, di trasparenza e la potenza di altri filtri di distorsione contenuti nel programma. I soli filtri di luce (dove in Photoshop è presente quello che in gergo viene chiamato ?lensflare?) sono più d?una decina: fra i più spettacolari troviamo ?Supernova?, ?Bright Star?, ?Distant Sun? e ?Hidden Placet?.

Una nota positiva va anche alla sezione di batching (la parte in cui poter programmare particolari passaggi automatici, così da velocizzare e automatizzare procedure spesso noiose e ripetitive) qui chiamato ?Script-Fu?. È molto potente e la libreria di esempi da utilizzare e provare è davvero ben attrezzata.

Insieme agli script e a quanto sopraccitato sono rimasto personalmente colpito dal multithreading del GIMP, ovvero la possibilità di poter continuare ad eseguire altre operazioni con procedure di batching o elaborazioni in corso in background. Questa penso sia una nota davvero importante per un programma, specie oggi che siamo abituati ad operare in ?multitasking umano?, infatti non aspettiamo quasi più che un’operazione si concluda per lavorare comunque su altre cose. Ma molto spesso non tutti i programmi e i sistemi ce lo consentono.

Beh, se è vero che Linux è un sistema operativo con una curva di apprendimento un po’ più alta del normale ma capace di esprimere una potenza senza eguali, possiamo certamente dire che un buon esempio di tale ?filosofia? viene portato anche su Windows da programmi come GIMP: nella prossima ?puntata? ne andremo a scoprire tutti i segreti (o quasi!).

Per chi utilizzasse già GIMP (sia su Linux che su Win) può farmi conoscere le sue impressioni scrivendomi come al solito presso webtools@bazzmann.com .

Marco Trevisan

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Pubblicato il
6 feb 2001
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