Web – Cercando su Yahoo.com i gruppi di utenti a tematica “adulta”, in queste ore si ricevono ancora più di 4mila pagine di elenco, segno della enorme quantità di utenti che si incontrano, scambiano informazioni, immagini e quant’altro sui server di Yahoo! dedicati ai maggiorenni. Eppure il numero di questi spazi su Yahoo.com va riducendosi.
Nelle scorse ore sono infatti girati in rete alcune dichiarazioni di owner, cioè utenti che gestivano uno o più gruppi “a luci rosse”, gruppi frequentati in alcuni casi da alcune migliaia di utenti. A costoro, i gruppi offrivano un supporto per mailing list tra gli abbonati per lo scambio di messaggi e di immagini, spazio web per l’inserimento di materiali di archivio e gli altri servizi di community che tradizionamente Yahoo! offre ai suoi “groups”.
“Ieri – si legge in un messaggio firmato da un owner di alcuni gruppi xxx – Yahoo nella sua saggezza infinita ha deciso di chiudere due dei miei gruppi. So che altri gruppi sono stati chiusi. Ognuno dei miei aveva circa 4mila membri.” L’owner conclude la sua lettera di ringraziamento ai propri “utenti” spiegando che “internet è nata come un luogo di libero scambio delle idee. Speriamo tutti che la rete rimanga free”.
Questo owner, e così gli altri owner di gruppi chiusi da Yahoo.com, ha potuto sfruttare a lungo gratuitamente le risorse messe a disposizione dal portalone americano che, come noto, da qualche tempo sta ristrutturando le proprie attività per contenere i costi. Ed è ovvio che in assenza di una forte attività pubblicitaria o di un abbonamento a pagamento, i gruppi pornografici siano tra i primi servizi a finire nel mirino dei manager dell’azienda, perché l’alto traffico di immagini e fotografie porta ad un uso intensivo delle risorse, ovvero ad un costo che qualcuno deve pur pagare.
Ciò nonostante è ancora troppo presto per capire fino a che punto la strategia finanziaria di Yahoo! sia destinata ad impattare sui suoi “groups”, ambienti di comunicazione online tra i più frequentati in rete.