Chi ha visto D'Alema chattare?

Chi ha visto D'Alema chattare?

Probabilmente nessuno, visto che l'organizzazione voluta da Puntoit.org ha accuratamente evitato che il presidente del Consiglio vedesse lo schermo di un computer. Ma di gaffes se ne sono viste molte
Probabilmente nessuno, visto che l'organizzazione voluta da Puntoit.org ha accuratamente evitato che il presidente del Consiglio vedesse lo schermo di un computer. Ma di gaffes se ne sono viste molte


Web (internet) – Ieri sera, alle 19, gran messa in onda dell’ennesimo incontro organizzato da Puntoit.org allo scopo di promuovere qualche sito: artigiani, mailing list, siti di ecommerce e chi più ne ha più ne metta. Nessuna colpa, ognuno passa il martedì sera come vuole.

E alle 19, puntuale come un segnatempo ginevrino, è giunta dalla finestrella del webcasting la prima frase dell’animatore di Puntoit.org, Luigi Gambardella, che proclamava la sua associazione “la comunità italiana di internet”. Ma la sua boutade sarebbe rimasta lì, come sempre, se non fosse che questa volta l’incontro-spot aveva come suo epicentro il presidente del Consiglio Massimo D’Alema.

D’Alema, alla notizia di una “diretta web”, nei giorni scorsi aveva chiesto a PuntoIt un qualche tipo di interattività, qualche occasione di scambio con i navigatori. Per differenziarla da una diretta televisiva. Tanto che lo stesso D’Alema, posizionato suo malgrado a diversi metri dal primo computer disponibile e con alle spalle lo schermo su cui venivano proiettate le domande dei navigatori connessi, ha affermato nel corso dell’evento: “un sistema interattivo ha il grande vantaggio di essere.. interattivo”. L’interattività era tale che il ligio Massarini doveva leggere a D’Alema le domande che apparivano a video, opportunamente “filtrate” secondo le istruzioni di Puntoit.org.

Certo, si obietterà, D’Alema avrebbe potuto portarsi il portatilino… sicuramente un portatile pesa meno di Massarini.

Il Presidente aveva sperato probabilmente in una chat, che gli ottimi tecnici di Diotima erano pronti a fornire ma che, per ragioni che ci risultano oscure o che forse è più prudente lasciare all’immaginazione, Puntoit.org ha preferito evitare. Diotima ha messo a disposizione le sue migliori carte, ma Puntoit.org pare aver sorvolato sulla cosa, lasciando i numerosi navigatori collegati con un due di picche sul mouse.

Sì, perché ieri sera tentare di proporre domande a D’Alema sul sito dedicato è stato un atto di puro masochismo. Con centinaia di richieste, solo 15 domande venivano fatte scorrere veloci in una finestra chiamata “domande recenti” e solo le più votate venivano poi spostate nella finestra “le più votate”. Le nuove domande arrivavano sempre più frequentemente scalzando quelle di pochi minuti prima, cancellandole per sempre a patto che non fossero molto votate. Perché masochistico? Per un piccolo particolare: non era possibile votare “per problemi tecnici”.

Le chicche erano: una domanda (la numero 100) consistente in una riga vuota con ben cinque voti, altre domande cancellate rapidamente da un mare di “non si riesce a votare”. Con la redazione inutilmente costretta ad “accorpare” le domande simili.

Intanto il neopresidente della rete Gambardella spiegava: “abbiamo già 1400 aderenti. Siamo una associazione di persone e nel mondo della net economy le persone sono centrali (…) Siamo una associazione che realizza le cose in fretta, questo evento lo abbiamo costruito in rete in pochi giorni”. “E si vede”, ha scritto qualcuno.

Il tutto era condito dai lanci dell’Ansa, cosponsor dell’evento, che annunciava tra le 19 e le 22 di ieri sera la possibilità di “dialogare in diretta audio-video online con il presidente del Consiglio”. Ma si sa, nonostante internet, ancora accade spesso che A non sa cosa fa B.

La realtà virtuale ieri sera ricordava tanto la più banale “realtà italiana”: promesse non mantenute, tecnologie mal sfruttate, potenzialità bloccate per motivi ignoti o sui quali è probabilmente meglio non indagare. Note positive? Diotima ci ha raccontato che nei messaggi giunti non c’era nessun insulto o parolaccia. Sono lontani i tempi di RadioParolaccia, ma quella era solo la radio (e tanta libertà di parola). Ora c’è Internet e la filtrodemocrazia elettronica.

Quel che è certo è che di D’Alema si continuerà a parlare oggi e domani, di Diotima se ne parlerà di sicuro in occasioni migliori e, ahinoi, si continuerà a parlare anche di Puntoit.org, che apprendiamo essere la comunità internet italiana.

Luca Schiavoni

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Pubblicato il 8 mar 2000
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