Superdisplay: IBM sfida tutti

Superdisplay: IBM sfida tutti

Si basa sul prototipo presentato a fine '98 lo schermo dalle qualità impressionanti che l'azienda lancia sul mercato con un comunicato entusiasta. La definizione varrebbe 12 volte quella normale e 4,5 quella della HDTV
Si basa sul prototipo presentato a fine '98 lo schermo dalle qualità impressionanti che l'azienda lancia sul mercato con un comunicato entusiasta. La definizione varrebbe 12 volte quella normale e 4,5 quella della HDTV


New York (USA) – “Dieci anni prima di quanto era stato previsto dagli esperti, IBM sta lanciando il display per computer più definito del Mondo, 12 volte più definito di quelli attuali”: inizia così il comunicato con cui IBM ha annunciato la commercializzazione di uno schermo che, effettivamente, non ha paragoni. Uno schermo il cui primo prototipo fu presentato alla fine del ’98.

Le caratteristiche tecniche dicono tutto: si tratta di un cosone da 22 pollici in cui sono infilati a viva forza 200 pixel per pollice quadrato, per un totale superiore ai 9 milioni di pixel. Secondo IBM, la risoluzione che ne emerge è quella di una fotografia ad alta definizione e in generale superiore di 4,5 volte rispetto a quella offerta dalla più nitida delle più evolute televisioni digitali ad alta definizione (HDTV). Sulla nuova tecnologia , che si fonda su una architettura di cristalli liquidi basata sull’alluminio e il rame e non più sul molibdeno e il tungsteno, IBM sta lavorando dal 1995

Naturalmente i prezzi del nuovo prodotto saranno molto alti, almeno per ora, ma le applicazioni secondo l’azienda saranno numerosissime: telemedicina, previsioni del tempo, editoria, grafica industriale, sviluppo dei prodotti, mapping satellitare e altro ancora. In futuro questa stessa tecnologia potrà essere inserita in qualsiasi genere di computer, portatile o meno.

I primi a godere del nuovo schermo saranno gli scienziati del Lawrence Livermore National Laboratory, il celebre centro di ricerca del ministero dell’Energia americano. IBM ha però detto di essere in trattative con altri clienti e di avere piani per cedere la tecnologia in licenza ad altri produttori, una “mossa” che potrebbe consentire una sua più rapida diffusione e un calo dei prezzi finali.

Per il momento, al Lawrence Livermore Lab si utilizzerà il display insieme ad uno dei più veloci supercomputer del mondo, l’ASCI White, prodotto dalla stessa IBM e utilizzato per simulare le conseguenze dell’invecchiamento dell’arsenale atomico americano.

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Pubblicato il
13 nov 2000
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