USA, export di computer senza limiti

USA, export di computer senza limiti

La misura varrà solo per l'hardware mentre sul software Washington intende continuare a filtrare. Potranno essere venduti in Cina e Vietnam anche i computer più potenti. Applaudono gli industriali
La misura varrà solo per l'hardware mentre sul software Washington intende continuare a filtrare. Potranno essere venduti in Cina e Vietnam anche i computer più potenti. Applaudono gli industriali


Washington (USA) – L’amministrazione Clinton sta passando al Congresso una raccomandazione perché vengano ritirati i limiti alle esportazioni di hardware potente verso numerosi paesi nel mondo.

La decisione di muoversi in questa direzione è stata presa dopo un lungo esame della situazione dell’evoluzione tecnologica e della diffusione dei sistemi nel mondo, uno studio che va avanti dal 1999 e che è stato condotto dal Dipartimento della Difesa. I risultati sono che restringere le esportazioni di hardware è “una misura sostanzialmente inefficiente” rispetto agli obiettivi prefissati, che sono quelli di controllo sulle opportunità tecnologiche fornite a potenze nemiche o terroristi internazionali.

Per lo stesso principio, l’amministrazione farà sì che nel gruppo “Tier 1”, che comprende gli alleati degli USA, siano inseriti numerosi paesi che d’ora in poi potranno comprare tecnologia hardware statunitense senza autorizzazioni. Molte di queste nazioni sono stati africani o dell’Asia-Pacifico, destinati dunque a beneficiare da più facili acquisti di tecnologia. In altri paesi, come Cina, Pakistan, Vietnam, India, Russia e altri paesi dell’Europa dell’est, potranno essere esportati processori che prima non potevano arrivarvi. I paesi accusati dagli USA di sostenere il terrorismo, invece, rimarranno nella “lista nera” dell’embargo tecnologico americano.

L’amministrazione ha invece intenzione di riservare la massima vigilanza sugli applicativi software, nella convinzione che questo rappresenti un problema di sicurezza nazionale più ampio dell’hardware.

La mossa della Casa Bianca è stata applaudita dall’industria. L’associazione degli industriali del settore ha parlato di “un grande passo avanti” mentre il boss di IBM, Louis Gerstner, ha spiegato che si tratta del segno dell’amministrazione “di seguire dinamicamente con le proprie azioni il passo veloce della rivoluzione tecnologica”. Per l’industria di settore, naturalmente, ora si aprono nuovi e interessanti mercati…

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Pubblicato il 12 gen 2001
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