EITO: ICT italiano senza professionisti

EITO: ICT italiano senza professionisti

L'autorevole osservatorio presenta il rapporto 2001 che mette in evidenza una forte capacità di crescita del settore in Italia, i buoni risultati raggiunti ma anche la cronica mancanza di figure professionali specializzate
L'autorevole osservatorio presenta il rapporto 2001 che mette in evidenza una forte capacità di crescita del settore in Italia, i buoni risultati raggiunti ma anche la cronica mancanza di figure professionali specializzate

Milano – 14 per cento di crescita: questo il dato registrato per l’Italia nel 2000 per quanto riguarda il settore dell’Information and Communication Technology (ICT). Dati presentati ieri dall’autorevole osservatorio EITO che ha annunciato il rapporto 2001 . Secondo EITO, in Italia rimane elevato il problema della mancanza di figure professionali specializzate.

Sul piano della crescita del settore, il dato positivo dovrebbe essere confermato anche per l’anno in corso che, secondo EITO, si chiuderà con un + 9,8 per cento. La media europea per il 2000 era “ferma” al 13 per cento, inferiore al dato italiano che verrà invece superato nel 2001, con una previsione di crescita in Europa dell’11 per cento.

Il dato negativo evidenziato dal rapporto, invece, conferma per l’Italia più o meno quello che già si sapeva sulla carenza di personale specializzato, di figure professionali che possano soddisfare il bisogno delle imprese legate alla cosiddetta new-economy e all’alta tecnologia.

Confermando sostanzialmente i dati della Commissione Attività produttive della Camera, EITO ha evidenziato che nel 2000 sono “mancati” 106.378 “specialisti” del settore dell’ICT. Nel complesso, sono stati 891.137 gli addetti ICT italiani contro i 997.515 necessari.

Questa carenza, pari all’11 per cento sul totale delle figure professionali che servono alle imprese, è destinata secondo EITO a confermarsi anche nel 2001 con 1.067.413 richieste e solo 945.000 “professionisti”. Nel biennio successivo, 2002-2003, EITO non prevede niente di meglio, perché il gap tra domanda e offerta continuerà ad aumentare nell’ordine dell’1 per cento annuo.

Tra i dati contenuti nel rapporto 2001 di EITO anche quelli relativi all’m-commerce, il commercio via telefonino, che in Italia nel 2000 ha prodotto un volume d’affari pari a 243 milioni di euro per 1,4 milioni di utenti. Nel 2001 questo dato si attesterà secondo EITO a oltre un miliardo di euro con più di quattro milioni di utenti. Nel 2005, spiegano gli esperti EITO, il volume delle transazioni raggiungerà i 15 miliardi di euro con il coinvolgimento di 32,6 milioni di utenti.

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Pubblicato il
5 apr 2001
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