La rete dei teenager

La rete dei teenager

di Marina Mirri. La Internet che ci aspetta è quella disegnata da Bill Gates in un passo poco considerato della sua più recente intervista?
di Marina Mirri. La Internet che ci aspetta è quella disegnata da Bill Gates in un passo poco considerato della sua più recente intervista?


Roma – L’ultima straordinaria ricerca di Pew Internet & American Life Project appena pubblicata con il titolo “La vita degli adolescenti online” non è solo un utile compendio di come Internet incida ormai profondamente nella vita quotidiana dei suoi più giovani navigatori ma disegna – se possibile – anche un vero e proprio spaccato sociale della famiglia americana contemporanea, con i PC nel soggiorno , i figli che distanziano i padri nelle conoscenze informatica e la irrefrenabile ascesa dei nuovi strumenti di comunicazione interpersonale quali i sistemi di messaggeria.

Nella lista della spesa di cosa si fa online gli adolescenti americani intervistati (oltre settecento ragazzi dai 12 ai 17 anni insieme ai loro familiari) dichiarano ancora il loro amore per la posta elettronica (92%) e la navigazione sul web (84%); ma decretano la rapida ascesa – ed è questo uno dei punti centrali dell’indagine di Pew – dell’utilizzo dei sistemi di instant messaging che sono la vera novità della Internet degli anni 2000.

Nella normale contrapposizione generazionale è divertente osservare come dalla ricerca risalti il fatto che, almeno in USA, la consapevolezza della importanza della rete nello sviluppo sociale e culturale degli adolescenti è ormai un dato di fatto che vede d’accordo la stragrande maggioranza degli adulti. Solo il 6% dei genitori intervistati pensa che Internet sia una “cattiva cosa”, mentre rimangono molto sentite le preoccupazioni su quali contenuti debbano essere liberamente accessibili ai minori online e soprattutto quelle riguardanti i possibili cattivi incontri che i ragazzi possono fare durante la navigazione in rete.

Così il 61% dei genitori dichiara di applicare regole per controllare l’utilizzo di Internet da parte dei propri figli anche se, a quanto pare, solo la metà di questi (37%) sembra essersi mai accorto del fatto che i propri genitori impieghino sui loro computer filtri anti-pornografia o altre limitazioni d’accesso; nella stessa maniera la maggioranza dei genitori afferma di controllare periodicamente quali siti web i propri figli visitano: ancora una volta solo 1/4 dei ragazzi crede che ciò avvenga davvero. Infine ben il 64% dei genitori, desiderosi evidentemente di impressionare positivamente gli intervistatori, dichiara di navigare “talvolta” seduto accanto ai figli: eppure uno su tre dei ragazzini in questione non ricorda che ciò sia mai accaduto.

Per tornare al grande successo dei sistemi di messaggeria (il 72% degli adolescenti americani dichiara di utilizzarli frequentemente) ciò non sembra essere in assoluto una buona notizia per la comunicazione digitale. Esistono infatti pochi dubbi sul fatto che la comunicazione asincrona, quella che per esempio caratterizza la posta elettronica, serva ad ampliare gli spazi intellettuali dei suoi utilizzatori, aprendo un benefico vuoto temporale fra domanda e risposta, utile all’approfondimento e alla ponderazione. Proprio ciò che altri sistemi di comunicazione, a cominciare dal telefono, per loro stessa natura non hanno mai consentito. I sistemi asincroni sono oggi la vera differenza che fa di Internet uno strumento con pretese di intelligenza superiori a quelle di altri media: così quando la posta elettronica dovesse essere sostituita da altri sistemi di contatto più immediati ed efficaci (ed esistono studi recenti che indicano segnali in questo senso) si sarà fatto un altro passo nella direzione di una convergenza tecnologica forse inevitabile ma in qualche misura perdente.

La Internet che ci aspetta è quella disegnata da Bill Gates in un passo poco considerato della sua più recente intervista?

“Right now, your PC is an asynchronous communications device through e-mail. And except for teenagers, it’s not a real-time communications device. Until you get video and audio and rich applications to show people photos and browsing together to see things, the PC is not a communications device. But the future of the PC is to be a communications device.” (da cnet ) (*)

Se così sarà, noi non ne siamo per nulla entusiasti.

Marina Mirri

(*)=”Fino ad ora il PC è stato, grazie all’email, un device di comunicazione asincrona, e non è stato, tranne che per l’uso che ne fanno gli adolescenti, un device di comunicazione in tempo reale. Fino a quando non avremo funzioni multimediali audio video ed altri applicativi che consentano alle persone di navigare assieme sul web o di scambiarsi foto, il PC non sarà un vero strumento di comunicazione. Ma il futuro del PC è invece che diventi tale.”.

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Pubblicato il
25 giu 2001
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