Al-Qaeda si ricostruisce via web e email

Al-Qaeda si ricostruisce via web e email

Lo sostengono le autorità di Washington secondo cui grazie ai mezzi di controllo delle comunicazioni sono state individuate pagine web e email
Lo sostengono le autorità di Washington secondo cui grazie ai mezzi di controllo delle comunicazioni sono state individuate pagine web e email

Washington (USA) – I potenti mezzi di controllo e intercettazione delle comunicazioni elettroniche attivi negli Stati Uniti e moltiplicatisi dopo gli eventi dell’11 settembre scorso, hanno consentito di individuare siti web e email che testimonierebbero il tentativo dei terroristi di riorganizzarsi via internet.

Questo almeno è quanto hanno dichiarato nelle scorse ore le autorità di Washington a proposito di quello che viene definito un tentativo di Al-Qaeda, l’organizzazione terroristica che fa capo a Osama Bin Laden, di riannodare i contatti tra le diverse cellule sparse in mezzo mondo.

Osama Bin Laden Secondo gli americani, nella zona del Pakistan presso il confine afghano troverebbero rifugio numerosi appartenenti all’organizzazione terroristica. Da quell’area, e dai villaggi del Beluchistan pakistano, proverrebbe una parte del traffico internet “individuato” da Washington. Si tratta di una zona sulla quale le autorità di Islamabad non dispongono del pieno controllo.

L’antiterrorismo statunitense sostiene che proprio internet è al centro del lento riavviarsi delle comunicazioni tra i membri di Al-Qaeda, che in molti paesi si connetterebbero ad internet da internet café per rendere più difficile la loro identificazione. I funzionari americani hanno comunque precisato che non è ancora certo se via siano leader di Al-Qaeda coinvolti nel traffico intercettato, ma che quanto traspare è sostanzialmente un tentativo di riattivare l’organizzazione terroristica.

Secondo gli strateghi di Washington, uno dei migliori risultati dell’intervento in Afghanistan sarebbe proprio quello fi aver sottratto ad Al-Qaeda un centro di controllo delle comunicazioni del proprio network internazionale, un fatto che avrebbe causato enormi problemi alle cellule terroristiche che si ritiene si trovino in 60 paesi.

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Pubblicato il
7 mar 2002
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