Linux l'eretico alla conquista di Xbox

Linux l'eretico alla conquista di Xbox

Partito lo scorso anno, il progetto finalizzato a creare una versione di Linux per Xbox prosegue deciso verso la sua meta e rilascia le prime righe di codice. Lontano dai tentacoli della legge americana
Partito lo scorso anno, il progetto finalizzato a creare una versione di Linux per Xbox prosegue deciso verso la sua meta e rilascia le prime righe di codice. Lontano dai tentacoli della legge americana


Roma – Partito in sordina nell’agosto del 2001, l’ Xbox Linux Project si prefigge l’obiettivo di creare una versione di Linux che giri sulla giovane console di Microsoft. Il progetto, che come è facile intuire non ha nessun legame con il big di Redmond, tenta una mossa simile a quella che, lo scorso anno, ha portato al rilascio di un kit Linux per PlayStation 2: la grande differenza è che, in quest’ultimo caso, è stata la stessa Sony a promuovere il porting del sistema operativo free sulla propria console.

Il progetto, iniziato da un team di sviluppatori Unix/Linux conosciuto come H Zero Seven , intende sviluppare una distribuzione Linux completa – comprensiva di X-Window e dei desktop environment KDE e Gnome – che non solo trasformi Xbox in un computer desktop, ma dia anche la possibilità agli hobbisti di poter sviluppare del proprio software su questa console: un privilegio, questo, oggi possibile solo attraverso un apposito un kit di sviluppo che Microsoft rilascia ai propri partner.

A lavoro ultimato, i promotori del progetto contano di rilasciare un kit Linux in grado di riconoscere e supportare tutto l’hardware per Xbox – incluse periferiche compatibili come mouse, tastiere, stampanti, scanner e macchine fotografiche digitali – e consentire agli utenti di far girare sulla loro macchina la stragrande maggioranza del parco software i386 oggi esistente per Linux: questo comprende emulatori, lettori di DivX e MP3 o – rullo di tamburi – virtual machine come VMware o Plex86 in grado di far girare, sul kernel di Linux, altri sistemi operativi (come Windows).

L’iniziativa può oggi contare su di un discreto numero di volontari e, di recente, ha partorito la prima versione alpha di un modulo per Linux in grado di leggere il file system FATX utilizzato da Xbox.

Per arrivare allo sviluppo di una distribuzione completa di Linux, il cammino è però ancora lungo: come si può leggere nella roadmap del progetto , gli hacker dovranno fare il reverse engineering di molti dei componenti di Xbox, sviluppare un boot loader capace di caricare il kernel di Linux, sviluppare i driver di periferica e, infine, assemblare il tutto in una distribuzione.

In USA l’Xbox Linux Project è da considerarsi illegale per via del DCMA (Digital Millennium Copyright Act), la severissima legge americana sul copyright che mette al bando ogni tecnica e software tesi ad aggirare le protezioni anti-copia. Sebbene i promotori del progetto dichiarino che il loro scopo non è quello di far girare su Xbox giochi copiati, per far funzionare Linux su Xbox hanno in ogni caso bisogno di aggirare il meccanismo di protezione di Microsoft, lo stesso che impedisce l’esecuzione di software privi di firma digitale. E’ per questo motivo che i server del progetto risiedono in Europa, lontani dai tentacoli del DCMA.

Per aggirare le protezioni di Xbox, il team attende che qualcuno rilasci un mod-chip o scopra un modo per sfruttare qualche baco nel software della console. Il secondo caso – si legge sul sito del progetto – sarebbe preferibile, perché consentirebbe a tutti di far girare Linux senza la necessità di intervenire sull’hardware della propria console (un intervento che, oltre ad avere un costo, fa decadere la garanzia).

Non resta che seguire i futuri sviluppi di un’iniziativa che, se andasse in porto, potrebbe spalancare a Xbox le porte sul vasto e variegato mondo dell’open source.

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Pubblicato il 20 mag 2002
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