DTT, si valuterà il ruolo di Berlusconi

DTT, si valuterà il ruolo di Berlusconi

In Senato la prossima settimana la mozione di Luigi Zanda che parla di conflitto di interessi: ad avvantaggiarsi dei contributi pubblici per i decoder è stata anche una società di Paolo Berlusconi
In Senato la prossima settimana la mozione di Luigi Zanda che parla di conflitto di interessi: ad avvantaggiarsi dei contributi pubblici per i decoder è stata anche una società di Paolo Berlusconi


Roma – La prossima settimana in Senato si discuterà una mozione su una questione incandescente, quella del finanziamento pubblico all’acquisto dei decoder per la televisione digitale terrestre. La conferenza dei capigruppo del Senato ha infatti dato il via libera alla discussione della mozione presentata dal senatore Luigi Zanda (Margherita) e appoggiata da tutti i capigruppo dell’opposizione.

La mozione ventila la possibilità che un conflitto di interessi abbia caratterizzato gli stanziamenti, di cui avrebbe goduto in misura notevole una società che fa capo al fratello del premier, Paolo Berlusconi.

Come noto, nel biennio 2004-2005 il Governo ha stanziato 220 milioni di euro con cui è stato agevolato l’acquisto dei decoder DTT da parte delle famiglie, stanziamenti che hanno incontrato pesanti critiche in più occasioni. In una interrogazione parlamentare presentata a novembre si affermava come “l’effetto non trascurabile di questa benedetta transizione al digitale terrestre è stato quello di aumentare il patrimonio della società Solari.com controllata, attraverso la finanziaria Pbf srl, dal signor Paolo Berlusconi”.

La vicenda dei decoder, già approdata in Parlamento, è anche al centro di una indagine dell’ Autorità Antitrust , che poco prima di Natale ha annunciato di voler verificare se vi sia stata, appunto, una violazione della legge sul conflitto di interessi.

Per la maggioranza si è fin qui espresso Lucio Malan, vicepresidente dei senatori di Forza Italia, secondo cui la discussione sulla mozione “non ci spaventa, siamo tranquilli”. “Abbiamo spiegato più volte – ha dichiarato – che non c’è stata alcuna violazione di legge”.

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Pubblicato il
12 gen 2006
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