BlackBerry Passport, produttività al quadrato

BlackBerry Passport, produttività al quadrato

L'azienda canadese lancia ufficialmente il suo smartphone dal formato 1:1. Un gadget che si candida come soluzione ideale per professionisti e aziende in cerca di strumenti adatti alla produttività
L'azienda canadese lancia ufficialmente il suo smartphone dal formato 1:1. Un gadget che si candida come soluzione ideale per professionisti e aziende in cerca di strumenti adatti alla produttività

Dopo la presentazione ufficiale avvenuta la scorsa estate, per BlackBerry Passport è ora il momento di debuttare sul mercato e affrontare il giudizio dei recensori e (soprattutto) degli utenti. In attesa dei secondi, i primi hanno già bollato il nuovo smartphone come un prodotto di serie B. Dove B stà per BlackBerry, nel bene e nel male.

Passport è un terminale atipico, dotato di uno schermo quadrato da 4,5 pollici e risoluzione 1400×1400 pixel; un vero e proprio “IMAX della produttività” che vuole ridefinire il modo in cui professionisti e aziende lavorano in mobilità, sostiene pomposamente BlackBerry. Disponibile, negli USA, al costo di 599 dollari (249 con contratto AT&T), Passport è inoltre dotato di un chip SoC Snapdragon 800 con CPU ARM quad-core a 2,2GHz, 3 gigabyte di RAM, 32GB di storage interno (estensibile tramite slot per microSD), supporto completo alla connettività (WiFi, NFC, 4G/LTE) e fotocamera principale da 13 megapixel.

Unici del nuovo smartphone sono poi la tastiera QWERTY fisica posizionata sul fondo dello schermo (coadiuvata da elementi virtuali per i tasti mancanti come numeri, tasti Shift e altri) e il rapporto prospettico 1:1 dello schermo: quest’ultima una qualità che secondo BlackBerry garantisce l’accesso immediato a una maggiore porzione di un foglio di lavoro rispetto a un terminale rettangolare ed è quindi ideale per macinare numeri, caratteri e tabelle.

Passport debutta assieme alla nuova versione dell’OS BlackBerry (10.3) e a Blend, un’applicazione pensata per condividere messaggi e contenuti tra il terminale quadrato e dispositivi appartenenti a ecosistemi diversi come gadget iOS, Android e computer Windows.

Blend a parte e hardware a parte, il lato software è quello che continua maggiormente a fare difetto alla volontà di rivalsa dell’ex-Research In Motion: il numero di app disponibili su BlackBerry continua a essere molto inferiore rispetto a iOS, Android o anche Windows Phone, dicono le prime prove sul campo , e lo schermo 1:1 non sarà probabilmente sufficiente a rendere popolare il terminale oltre la cerchia ristretta dei fedeli al marchio BB. Per ora, tutto considerato, l’azienda canadese si consola con l’umorismo nei confronti della concorrenza: si parla naturalmente del bendgate e degli iPhone tanto sottili da piegarsi nelle tasche degli utenti, con il CEO di BB che sfida i presenti alla conferenza di presentazione di Passport a provare a piegare il nuovo terminale. L’operazione, diversamente che sui gadget Apple, non riuscirà.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
25 set 2014
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