Da tempo sotto lo scrutinio delle autorità di molti diversi paesi, uno dei videogame più chiacchierati, “Bully”, non sarà più venduto in Brasile. Lo ha deciso un giudice, secondo cui i contenuti del titolo sono troppo violenti e potrebbero danneggiare i giovani che dovessero giocarci.
Il magistrato Flavio Rebello di San Paolo ha quindi sentenziato che il gioco non possa essere legalmente importato, distribuito, venduto e neppure promosso su siti web o negozi del paese. Entro 30 giorni tutte le società interessate dovranno adeguarsi ai nuovi ordini.
“Il fattore aggravante – ha dichiarato il procuratore federale della regione del Rio Grande do Sul Alcindo Bastos – è che ogni cosa nel gioco accada all’interno di una scuola. E questo non è accettabile”. Come noto in altri paesi la censura di alcuni videogiochi ne ha determinato una grande popolarità, rendendoli tra i file più scaricati sui circuiti del peer-to-peer.
Come ben sanno i lettori di Punto Informatico Bully da tempo scatena polemiche e si è guadagnato di un soffio l’ approvazione negli Stati Uniti. A suscitare polemiche, ad esempio in Florida, sono anche altri contenuti, come le “affettività omoerotiche” che secondo alcuni detrattori emergerebbero nel corso delle attività videoludiche.
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