Boston (USA) – I dischi ottici di prossima generazione sostituiranno definitivamente gli hard disk: ne è convinto il prof. Renugopalakrishnan dell’ Università di Harvard , che sta studiando come realizzare DVD ultracapienti grazie ad una speciale proteina d’origine batterica .
L’invenzione si basa su una molecola della membrana cellulare dell’ Halobacterium salinarum , un batterio in grado di effettuare fotosintesi: quando questa proteina viene colpita dalla luce solare, la sua forma si modifica in modo significativo.
“Lo stato normale e lo stato modificato”, ha detto lo scienziato in una intervista rilasciata all’agenzia Asia News International , “potrebbero diventare gli zero e gli uno di un sistema digitale per l’immagazzinamento di dati”. Un disco rivestito da questa speciale proteina, che è stata modificata geneticamente per non deteriorarsi e per avere maggiore stabilità biochimica, potrebbe raggiungere una capacità d’archiviazione “20 volte superiore rispetto a quella di un disco Blue-Ray “.
La dimensione nanoscopica delle singole proteine, infatti, permette di aumentare esponenzialmente la densità dei dati immagazzinati sul supporto ottico. “Si possono inserire migliaia e migliaia di proteine su qualsiasi supporto”, ha detto Renugopalakrishnan, “dai CD ai DVD di vario tipo, per ottenere fino a 50 terabyte di dati in un solo dispositivo”.
Il ricercatore non ha fornito ulteriori specifiche riguardo a questa nuova tecnologia, a metà tra l’ingegneria genetica e l’elettronica. Non esistono ancora prototipi ma soltanto numerose speculazioni da parte di esperti ed osservatori: molti sono scettici riguardo ai possibili impieghi di questa nuova tecnologia, tuttora in sviluppo. Trattandosi di un rivestimento proteico e pertanto biodegradabile, il sistema d’immagazzinamento potrebbe essere incapace di reggere il passare del tempo. Renugopakakrishnan, tuttavia, assicura che i dischi “proteici” potranno resistere “per molti anni”. Più degli attuali CD e DVD ?
Tommaso Lombardi