E' il porno che traina il broad band

E' il porno che traina il broad band

E viceversa. Lo sostiene Nielsen//NetRatings, secondo cui in Europa entro un anno si sfonderà quota 50 milioni di utenti a banda larga
E viceversa. Lo sostiene Nielsen//NetRatings, secondo cui in Europa entro un anno si sfonderà quota 50 milioni di utenti a banda larga


Roma – L’accesso broad band in Europa vede in testa alla classifica dei paesi più “veloci” Francia, Spagna e Paesi Bassi. Secondo Nielsen//NetRatings, infatti, in questi paesi rispettivamente il 39, 37,2 e 36,6 per cento degli utenti può disporre di una connessione a banda larga. Più indietro paesi come l’Italia, al 16,4 per cento (1,8 milioni di utenti) o la Gran Bretagna, al 21,6 per cento.

Di interesse è notare come a beneficiare maggiormente della diffusione del broad band è la produzione pornografica via internet. In assenza di irresistibili servizi di informazione o di entertainment capaci di sfruttare a dovere le possibilità della banda larga, sembra suggerire la società di ricerca, anche gli europei come già gli americani trovano nel porno considerevoli servizi “a valore aggiunto”.

Va detto che da sempre l’ambiente della pornografia, l’unico settore che sulla rete non solo non ha mai conosciuto crisi ma che ha visto aumentare esponenzialmente i propri profitti in questi anni, è anche fucina di sperimentazione di nuove soluzioni di marketing e di prodotto. Dallo streaming dei web video all’e-commerce e all’interazione, il settore del porno sembra riuscire a catturare molte attenzioni tra gli utenti a banda larga.

Nielsen//NetRatings non nasconde poi che un importante appeal per gli utenti più veloci d’Europa è rappresentato dal file-sharing sulle reti peer-to-peer, ovvero sull’attività di scambio-file nella quale sono impegnati decine di milioni di utenti internet in tutto il mondo e che da anni è nel mirino delle grandi industrie del musica e della cinematografia.

Alcuni colossi dei servizi di accesso europeo, dunque, proprio grazie al P2P e al porno sembrano riuscire a piazzare quei servizi broad band che portano con sé maggiori margini di guadagno rispetto ai servizi di accesso ad internet tradizionali.

Di interesse notare come secondo i dati della società di rilevazione, il numero complessivo degli utenti europei tra un anno o poco meno raggiungerà quota 53 milioni, un numero che non sarà lontano dai 58 milioni previsti per gli Stati Uniti, paese nel quale si calcola che il 38 per cento dell’utenza disponga di accesso broad band.

Sull’argomento vedi anche:
P2P, gioie e dolori del broad band

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Pubblicato il
30 mag 2003
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