Google chiude Lively, l'altravita digitale

Google chiude Lively, l'altravita digitale

E' stato bello finché è durato: un altro progetto di BigG viene appeso al muro, posto in archivio, cancellato, rimosso
E' stato bello finché è durato: un altro progetto di BigG viene appeso al muro, posto in archivio, cancellato, rimosso

Il suo lancio aveva suscitato grandi aspettative, come accade ormai per tutti i progetti di Google. E invece Lively, il metamondo di BigG, è destinato a chiudere i battenti già alla fine di quest’anno. Ad annunciarlo sono stati gli stessi responsabili della casa di Mountain View, con un post pubblicato mercoledì scorso sul blog aziendale ufficiale.

uno shot del metamondo Inaugurato l’estate scorsa, Lively ambiva a sfidare sul loro terreno Second Life e gli altri metamondi sorti come funghi negli ultimi anni. Con una serie di tool Google sperava di innovare in un settore in cui l’innovazione è (quasi) tutto. Agli utenti del sistema viene ancora per poco data la possibilità di creare avatar tridimensionali e stanze personali navigabili dove accogliere gli altri “abitanti” e ospitare contenuti digitali di vario genere (video, fotografie, musica). Tutti i materiali e i personaggi creati, poi, possono essere disseminati in spazi web esterni come blog, pagine Facebook ed altri.

Tutto molto bello, solo che il sistema non è mai realmente decollato. E così, spiega il comunicato ufficiale, l’intero sistema sarà scollegato a fine anno, il 31 dicembre. L’autore del post spiega testualmente: “È stata una decisione sofferta, ma vogliamo essere certi di focalizzare le nostre risorse e la nostra attenzione sulle nostre attività strategiche legate al web search, agli annunci ed alle applicazioni.” Dopodiché, viene spiegato che i membri del team responsabile del progetto saranno re-impiegati su altri progetti aziendali (leggi: non ci saranno licenziamenti, ndr).

La notizia del fallimento di Lively ha suscitato molto interesse, è pur sempre una creatura di Google che se ne va, e sta facendo il giro della rete . Salvo rari casi , infatti, praticamente tutte le iniziative fin ora sviluppate da Google sono state baciate da buona sorte. Ma non tutte le ciambelle, si sa, riescono col buco. Neanche a Mountain View.

Giovanni Arata

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Pubblicato il
21 nov 2008
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