Google si piega ai voleri di AFP

Google si piega ai voleri di AFP

L'agenzia di informazione sottoscrive un accordo con il portalone per il suo Google News, che ora tornerà a linkare gli articoli AFP. Nulla si sa di quanto tutto questo sia costato al gigante di Mountain View
L'agenzia di informazione sottoscrive un accordo con il portalone per il suo Google News, che ora tornerà a linkare gli articoli AFP. Nulla si sa di quanto tutto questo sia costato al gigante di Mountain View

Pace fatta tra Google e Agence France Press , news agency di origine francese che lamentava l’utilizzo illegittimo dei propri contenuti sull’aggregatore di notizie Google News . Le due parti sono infine giunte ad un accordo, e la causa multimilionaria di AFP è stata conseguentemente dismessa. Ma nulla si sa riguardo ai termini dell’accordo e c’è chi dice che BigG abbia pagato non poco per spingere AFP a fornire i propri contenuti per Google News.

AFP, una delle più importanti agenzie mondiali, aveva denunciato Google nel marzo del 2005 per la presunta violazione dei diritti d’autore su fonti, contenuti e fotografie riprodotte indebitamente dal servizio di news di BigG : il funzionamento automatico del suddetto, e il fatto che i link alle fonti dirette avrebbero giovato alla popolarità delle stesse, non è mai bastato alla AFP per giustificare Google News. AFP fonda peraltro il suo business sui compensi per la riproduzione dei propri contenuti da parte di editori di mezzo mondo.

L’accordo di pochi giorni or sono cancella le ombre allungate dall’agenzia transalpina sull’aggregatore web, ma fa purtroppo ben poco per rendere chiari i termini dell’intesa: nulla è trapelato dalle parti in causa circa eventuali dettagli della contrattazione, incluse le possibili e probabili transazioni finanziarie che ne sono alla base.

Come prima conseguenza dell’intesa, ben presto i contenuti AFP potrebbero tornare a far parte del materiale raccolto e presentato da Google News. Ma non solo: l’accordo prevede l’impiego di questi contenuti – testuali, fotografici o quant’altro – in tutti i servizi mantenuti da BigG. Si ritorna in tal senso a parlare di un nuovo, fantomatico prodotto in cui il materiale potrebbe essere utilizzato , alla stessa stregua del precedente accordo di Google con Associated Press, giunto dopo che quest’ultima aveva denunciato BigG per analoghe infrazioni al diritto d’autore.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
10 apr 2007
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