IBM firma il circuito più piccolo al mondo

IBM firma il circuito più piccolo al mondo

Si tratta del primo circuito basato su di una singola molecola di carbonio, una promessa nella ricerca di alternative al silicio. La ricerca IBM non è nuova a scoperte del genere
Si tratta del primo circuito basato su di una singola molecola di carbonio, una promessa nella ricerca di alternative al silicio. La ricerca IBM non è nuova a scoperte del genere


Palo Alto (USA) – IBM ha fatto segnare un altro importante passo in avanti nella ricerca di soluzioni alternative al silicio per la costruzione di transistor. La scorsa domenica i ricercatori di Big Blue hanno ancora una volta dimostrato che i miliardi spesi da IBM in “research & development” non sono buttati, annunciando la costruzione del circuito più piccolo al mondo, un componente a due transistor realizzato a partire da una singola molecola di carbonio.

I semiconduttori utilizzati da IBM per la costruzione di questo circuito sono i così chiamati “nanotubi” in carbonio, sottili cilindri che misurano 100.000 volte meno di un capello umano e che, a partire dai primi anni ’90, sono stati identificati come possibili sostituti del silicio, il materiale con cui vengono costruiti gli attuali transistor.

Lo scorso aprile IBM stabilì un altro primato in questo campo annunciando la fabbricazione della prima matrice di transistor composti da nanotubi in carbonio, una tecnologia che in futuro permetterà di costruire chip interamente basati su di un materiale, il carbonio appunto, che consentirà di superare i limiti fisici del silicio, permettendo la continuazione di quel processo di miniaturizzazione il cui trend viene spesso associato alla nota legge di Moore sulla potenza dei processori.

Secondo gli scienziati di IBM, ci vorranno ancora circa 15 anni per sviluppare e mettere a punto soluzioni che siano in tutto e per tutto alternative e migliori del silicio, proprio come i nanotubi in carbonio. Un periodo di tempo che nel settore vuol dire molto, moltissimo. Durante questi anni, infatti, verranno portate avanti anche ricerche dal profilo persino più ambizioso e potenzialmente redditizio sul lungo termine, come lo sviluppo dei chip quantici che, ancora ben lontani dall’essere introdotti, promettono già molto ma molto di più…

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
28 ago 2001
Link copiato negli appunti