OpenOffice e la fuga tedesca

OpenOffice e la fuga tedesca

Defezione di massa dalla community tedesca dedicata alla suite open source: effetto Oracle? Il futuro di OpenOffice.org è tutto ancora da scrivere
Defezione di massa dalla community tedesca dedicata alla suite open source: effetto Oracle? Il futuro di OpenOffice.org è tutto ancora da scrivere

Lo sviluppo di OpenOffice potrebbe subire le conseguenze delle relazioni tese tra Oracle e la comunità open source: più di 30 figure di spicco della sua sezione in Germania hanno annunciato di non collaborarvi più. Lasciando di conseguenza il progetto (nelle versione tedesca) privo di leadership.

In Germania, laddove ci sono le massime polemiche in corso tra Oracle e la community, dunque, la defezione di massa sembra essere il primo segno che la strategia aggressiva adottata da Oracle dopo l’acquisizione dei possedimenti di Sun Microsystem ha pesanti conseguenze su una delle risorse più preziose dei programmi sviluppati da una community: il tempo dedicato da programmatori volontari.

Ufficialmente la decisione è stata presa per permettere al software e alla community di “raggiungere il suo pieno potenziale”, evitando incomprensioni e discussioni che in passato si sono venute a creare, pur nella collaborazione, con Sun e Oracle: e che si spera con un organo indipendente possa evitarsi.

Diretto, poi, il riferimento al disagio creato dall’atteggiamento di Oracle nei confronti di Document Foudation , la fondazione creata dai volontari per cercare di ritagliarsi una certa indipendenza e che ha fatto presto “degenerare” la situazione.

Alla richiesta dei volontari di OpenOffice.org di aderire e cedere il brand, Oracle ha deciso di non volervi collaborare (né, tantomeno, di voler cedere il marchio) e tramite Louis Suárez-Potts, membro dell’OpenOffice Council, ha chiesto ai suoi membri che intendevano collaborare anche con il neo progetto concorrente di rinunciarvi in quanto in conflitto di interessi. Mossa che ha spinto la community a creare LibreOffice.

Questo, e il generale atteggiamento di Oracle, come l’aggressiva azione nei confronti di Android per Java, hanno fatto il resto e spinto i programmatori a decidere per la seconda e a voler far gruppo per lo sviluppo e promozione del concorrente LibreOffice, che ha già ricevuto il supporto, tra gli altri, di Google, Novell e Red Hat .

Se l’emorragia di volontari per OpenOffice così iniziata dovesse confermarsi anche fuori dalla Germania, l’ ultima versione in uscita , la 3.3, potrebbe essere l’ultima dell’alternativa open source che finora è riuscita maggiormente ad affermarsi contro lo strapotere di Microsoft Office.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
2 nov 2010
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