Famiglie italiane sempre più pirata

Famiglie italiane sempre più pirata

Sono quasi cinque milioni gli italiani che comprano regolarmente prodotti della pirateria musicale. L'acquirente medio ha 30 anni, non ritiene la pirateria un reato e ha un masterizzatore
Sono quasi cinque milioni gli italiani che comprano regolarmente prodotti della pirateria musicale. L'acquirente medio ha 30 anni, non ritiene la pirateria un reato e ha un masterizzatore


Roma – 4,7 milioni di italiani ricorrono regolarmente all’acquisto di CD illegali, in quanto prodotti al di fuori dei circuiti di distribuzione legittimi e privi di qualsiasi riconoscimento del diritto d’autore. Ad affermarlo è una ricerca condotta dalla Federazione contro la Pirateria Musicale ( F.P.M. ) realizzata in collaborazione con ACNielsen.

Lo studio è stato effettuato nel corso dei primi mesi del 2002 e, stando a quanto dichiarato in una nota della F.P.M., “ha riguardato un campione di 2000 famiglie distribuite su tutto il territorio nazionale in circa 450 comuni, rappresentativi di circa 38 milioni di Italiani dai 14 anni in su”.

Il rapporto afferma che CD contraffatti o prodotti illegalmente si trovano nelle mani di 11,5 milioni di italiani, pari al 30,7 per cento della popolazione. Il 12 per cento del campione intervistato, inoltre, acquista regolarmente CD pirata.

Dalla nota emerge che l’industria musicale trova prima di tutto preoccupante la diffusione della masterizzazione illegale. A quanto pare, questo genere di CD per il 42 per cento viene acquistato, per il 21 per cento viene prodotto direttamente e per il 37 per cento viene ottenuto “in ambito familiare”, perché si tratta in questo caso di CD duplicati da parenti o amici.

In Italia, spiega la F.P.M., sono dunque circa 3,7 milioni le persone che duplicano Compact Disc musicali, e il 46 per cento lo fa attraverso propri strumenti di masterizzazione, mentre il 49 per cento ricorre a quello di amici e parenti. Il 12,5 per cento, inoltre, secondo lo studio produce almeno un CD illegale al mese.

Secondo lo studio, il canale di distribuzione preferenziale dei CD contraffatti rimane la bancarella abusiva e la vendita per strada ma aumenterebbe anche quella che viene definita “pirateria connessa a internet”, perché 1,9 milioni di italiani scaricano file musicali dalla rete e il 50 per cento di loro li masterizza su CD.

La ricerca si lancia anche nella definizione di un “profilo dell’acquirente tipo” di CD illegali, cioè un maschio fra i 25 e i 34 anni, lavoratore dipendente che vive in una città con oltre 100 mila abitanti al sud e possiede la licenza media.

Da segnalare anche il fatto che, secondo lo studio, il 52% degli italiani non reputi un reato l’acquistare CD illegali e questo anche se 8 milioni di persone sono consapevoli che i guadagni della pirateria vanno in buona misura alle organizzazioni criminali.

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Pubblicato il
22 apr 2002
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