Scacchi a distanza

Scacchi a distanza

Giocare in telepresenza, su una vera scacchiera
Giocare in telepresenza, su una vera scacchiera

Le giocate a scacchi a distanza, via email o attraverso un portale online o un software dedicato, non sono poi una grande novità. L’ascesa dei dispositivi mobile, come smartphone e tablet, ha dato poi una sferzata ancora più moderna alla possibilità di sfidare un qualsiasi giocatore anche a distanza di chilometri. Attraverso uno schermo, quindi, si effettua la propria mossa, usando il mouse o un dito e si attende che l’avversario compia la sua. Giocare però con una scacchiera tradizionale, poter muovere fisicamente il proprio pezzo sulla griglia e al contempo veder muovere il pezzo dell’avversario, che però è comodamente seduto a casa propria, è davvero tutta un’altra cosa.

Basta una scheda Arduino integrata in due scacchiere tradizionali collegate entrambe ad Internet in modalità wireless.

scacchiera

Questa è l’invenzione di uno studente che ha pensato di integrare la “magia” decennale delle scacchiere automatiche basate da decenni sui magneti ad una scheda Arduino capace di collegarsi alla Rete su protocollo IP.

Un elettromagnete è montato su un telaio bidimensionale che soggiace alla scacchiera e che risulta capace di muovere un pezzo alla volta.
Per rilevare la posizione di ogni singolo pezzo, è stata usata una griglia di 8×8 reed switch . Per farla breve, si tratta di interrutori magnetici che contengono al loro interno un materiale ferroso. Quando esposti ad un campo magnetico, i due materiali ferrosi all’interno dello switch si uniscono e l’interruttore si chiude. Quando il campo magnetico viene rimosso, i due materiali si separano e l’interruttore si apre. Quindi, è come se il reed switch fosse un grande interruttore senza contatto.

L’effetto che se ne ottiene è davvero spettacolare. Un utente muove un pezzo sulla sua scacchiera da una parte e l’altro utente vede sulla propria scacchiera il medesimo movimento e il gioco può così andare avanti come se si giocasse con un fantasma.

(via Gizmodo )

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Pubblicato il
4 mag 2012
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