The Video Bay è online. Ma non funziona

The Video Bay è online. Ma non funziona

Il fantomatico ed evanescente portale di streaming della Baia cambia fondamenta tecnologiche, si converte alla nuova versione di HTML e non promette nulla in quanto a date. Intanto Brokep si fa fotografare con Lula in Brasile
Il fantomatico ed evanescente portale di streaming della Baia cambia fondamenta tecnologiche, si converte alla nuova versione di HTML e non promette nulla in quanto a date. Intanto Brokep si fa fotografare con Lula in Brasile

Uno dei progetti più misteriosi, rimandati e potenzialmente esplosivi portato avanti dai tre protagonisti di The Pirate Bay batte finalmente un colpo: dopo oltre due anni dal primo annuncio pubblico, TPB conferma di essere attivamente al lavoro su The Video Bay , lo YouTube che se ne infischia del copyright o quantomeno non bada molto a richieste di rimozione dalle major. Il sito, rimasto irraggiungibile per due anni è stato finalmente rimesso online, ma in quanto a funzionalità non si va molto oltre uno sneak peek di due clip multimediali e poco più.

Dopo aver cambiato per sempre il volto del file sharing e del network BitTorrent in particolare, apparentemente incuranti dei guai giudiziari correnti i pirati svedesi (ri)lanciano l’ennesimo guanto di sfida all’industria multimediale, andando per l’occasione a intaccare (quantomeno potenzialmente) il grosso business dello streaming audiovisivo prima ancora che le major abbiano trovato la formula definitiva per guadagnarci del denaro.

Come la Baia è stato un esperimento inizialmente condotto con laptop personali e mezzi di fortuna, così The Video Bay è basato sugli ultimi ritrovati delle tecnologie e degli standard di rete, nella fattispecie quell’HTML versione 5 di cui tanto si parla per la sua codifica di elementi multimediali direttamente all’interno del codice di una pagina web, senza la necessità di plug-in pesanti, inefficienti e bucherellati a gestire i suddetti elementi.

Le clip audio e video che verranno caricate/ospitate su The Video Bay saranno appunto gestite attraverso i nuovi tag e previsti da HTML 5, e codificati nei rispettivi formati open source Ogg/Theora. In conseguenza di tale caratteristica sperimentale TVB funzionerà solo con le ultime versioni dei browser web più avanzati in circolazione, in particolare Firefox 3.5 (dalla beta 4 in poi), Opera 9.52 beta, Google Chrome 3, Safari 3.4 e Safari 4.

In sostanza al momento The Video Bay non è molto più di uno showcase anche con i suddetti browser: la possibilità di lavorare con i video inizialmente presente sul sito è stata disabilitata e tutto quello che è possibile fare è accedere a due sample di spezzoni HTML 5 ready , uno audio e l’ altro video . Frederick “TiAMO” Neji dice a TorrentFreak che il lavoro da fare sull’infrastruttura è ancora parecchio , sia a livello di encoder dei contenuti che di design e di tutto il resto. “Sarà pronto quando è pronto”, ribadisce il portavoce della Baia Peter “BrokeP” Sunde, e potrebbe volerci un tempo abbastanza lungo, “da uno a cinque anni”.

In attesa della piena operatività di The Video Bay, BrokeP non rimane comunque con le mani in mano e, in attesa di denunciare la Svezia alla Corte Europea per i Diritti Umani come ha già confermato di voler fare, se ne va in giro per il mondo a propagandare il free software, la condivisione e la necessità che Internet rimanga libera da censure, tecno-controlli e poliziotti di IP. Si tratta a conti fatti delle stesse idee del presidente brasiliano Lula, che in occasione dell’ International Free Software Forum di Porto Alegre ha colto l’occasione per squalificare i tentativi di regolamentazione di Eduardo Azeredo come “una forma di censura” ed è stato immortalato in uno scatto a dir poco significativo con il portavoce della Baia svedese.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
30 giu 2009
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