Un PC che va a card pre-pagate

Un PC che va a card pre-pagate

Microsoft Brasile, in collaborazione con una catena locale di negozi, testerà un sistema di pagamento per PC basato su card: terminato il credito il computer si disattiva
Microsoft Brasile, in collaborazione con una catena locale di negozi, testerà un sistema di pagamento per PC basato su card: terminato il credito il computer si disattiva


San Paulo (Brasile) – Il virus umanitario continua a diffondersi, fortunatamente. Dopo i notebook economici di Negroponte e i PC low-cost di Intel ecco la soluzione Microsoft per il “digital divide”. In collaborazione con una nota catena di negozi brasiliani, denominata Magazine Luiza , l’azienda di Redmond sta portando avanti un progetto di commercializzazione PC che si basa su un sistema di fruizione e acquisto basato su card pre-pagate.

Indirizzato ai ceti meno ricchi della popolazione, i PC saranno disponibili nei negozi Luiza: potranno essere ritirati caricando le card con del credito – come avviene normalmente per quelle dei cellulari. Una volta esaurito, il PC – che dispone di uno slot apposito – smette di funzionare fino alla successiva ricarica. Una volta raggiunto il prezzo di listino, di circa 351 dollari, il computer diventa di proprietà dell’utente e può essere usato liberamente.

Il progetto pilota, portato avanti nel 2005, aveva avuto esito positivo: in quattro giorni erano stati “venduti” ben mille computer. A marzo verrà effettuato un altro test sul campo, e se dovesse dimostrarsi vincente, nel settembre prossimo potrebbe partire la distribuzione in larga scala.

Secondo alcune testate locali potrebbe essere una soluzione per rispondere alle esigenze delle famiglie più povere. I sistemi rateali tradizionali sono decisamente meno elastici da gestire: il mancato pagamento attiva una serie di procedure spiacevoli, come la perdita del bene o il pagamento di interessi.

Non vi sono ancora informazioni dettagliate riguardo alle specifiche tecniche del PC, ma certamente la dotazione software sarà firmata Microsoft.

Dario d’Elia

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Pubblicato il
20 gen 2006
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