Roma – Nella graduatoria dei paesi nei quali l’industria del software, della musica e del multimediale calcola il “giro” di copie pirata, l’Italia risulta essere quarta. Secondo la Business Software Alliance , la Federazione contro la pirateria musicale e la Federazione antipirateria audiovisiva, ogni anno il mercato nero delle copie illegali raggiunge nel nostro paese un fatturato da 700 miliardi.
Il dato, presentato dalle tre associazioni e reso pubblico nell’ambito di un corso di formazione rivolto all’Arma dei Carabinieri, non è chiaro come sia calcolato. Se cioè sia basato sul numero di copie contraffatte moltiplicato per il prezzo di listino delle opere copiate, oppure se sia stato preso in considerazione il prezzo al mercato nero delle contraffazioni stesse. Il prezzo di listino è infatti ben più elevato.
Comunque sia, rimane il fatto che, secondo la BSA, la pirateria è sinonimo di mancati introiti e sarebbero 200mila le assunzioni non avvenute in tutto il Mondo a causa dell’attività di chi copia illegalmente materiale protetto da copyright e diritto d’autore.