Costi ricarica, Agcom promette il provvedimento

Costi ricarica, Agcom promette il provvedimento

Arriverà entro metà febbraio la revisione dei costi delle ricariche telefoniche, messi sotto accusa dall'ormai celeberrima petizione. Lo attendono i promotori dell'iniziativa popolare
Arriverà entro metà febbraio la revisione dei costi delle ricariche telefoniche, messi sotto accusa dall'ormai celeberrima petizione. Lo attendono i promotori dell'iniziativa popolare

Il presidente dell’ Autorità TLC , Corrado Calabrò, ha assicurato ieri che entro la metà di febbraio sarà pronto il provvedimento del Garante sui costi di ricarica , un provvedimento atteso dai moltissimi firmatari della Petizione che ne chiede l’abolizione.

“Abbiamo avviato un procedimento – ha spiegato Calabrò – in base alle nostre competenze. Ed emaneremo un provvedimento entro metà febbraio. Il Governo farà da parte sua ciò che riterrà di fare”.

Intanto Andrea D’Ambra, promotore della Petizione e dell’associazione dei consumatori Generazione Attiva , in una nota ha ricordato che la questione dei costi non è materia governativa ma proprio dell’Autorità, al contrario di quanto riferito da alcuni organi di stampa, che hanno parlato di un provvedimento sulla materia nel pacchetto delle riforme introdotto dal ministro Bersani, in cui però non vi sarebbe traccia di provvedimenti di questo tipo.

“Come peraltro sottolineato persino dal Sottosegretario alle Comunicazioni On. Vimercati nella risposta data un’interrogazione parlamentare (Interrogazione n. 5-00423) che verteva sulla questione dei costi di ricarica – spiega D’Ambra – la materia dei costi nel servizio di telefonia mobile prepagata rientra nelle competenze dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) che ha condotto, congiuntamente con l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, un’indagine conoscitiva, conclusasi il 15 novembre 2006, a seguito di specifica richiesta di chiarimento da parte della Commissione europea dopo che quest’ultima aveva ricevuto una denuncia accompagnata da centinaia di migliaia di firme della Petizione D’Ambra che ha raccolto oggi quasi 1 milione di firme inviate a Bruxelles proprio per chiedere l’abolizione di quest’anomalia tutta italiana dopo che nessuna istituzione qui in Italia si era mostrata sensibile a questa problematica”.

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Pubblicato il
25 gen 2007
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