Google, anteprima di guai?

Google, anteprima di guai?

La Germania punta il dito contro gli snippet offerti dalle pagine dei risultati del motore di ricerca. Google, nelle stesse pagine, ospita della pubblicità: l'uso commerciale andrebbe regolamentato
La Germania punta il dito contro gli snippet offerti dalle pagine dei risultati del motore di ricerca. Google, nelle stesse pagine, ospita della pubblicità: l'uso commerciale andrebbe regolamentato

La funzionalità delle anteprime offerta da Google ha attirato l’attenzione delle autorità: la questione è naturalmente sempre legata alla proprietà intellettuale dei contenuti di cui Mountain View offre un assaggio attraverso poche linee di testo all’interno del suo motore di ricerca.

Ad aver puntato il dito è la Germania: secondo una proposta del Governo tedesco Google dovrebbe sottoscrivere un qualche tipo di licenza per pubblicare anche piccole parti di testo dei siti sulle pagine dei risultati offerte dal proprio motore di ricerca. Poiché queste pagine sono dotate di advertising, Google farebbe delle anteprime un uso commerciale.

Come nel caso che vede gli editori dei giornali protestare contro l’aggregatore di notizie Google News, i produttori di contenuti ritengono di avere diritto a parte dei guadagni generati dall’advertising attirato dalle pagine di Mountain View. E sembrano ignorare la popolarità e i contatti che generati dalla diffusione dei link da parte del motore di ricerca e dell’aggregatore di notizie.

A dar ragione agli editori, in passato, sono state le autorità del Belgio, che hanno riconosciuto Google in violazione della loro proprietà intellettuale e costretto, di fatto, Mountain View a rimuoverli dalle proprie pagine: la storia, tuttavia, ha poi visto gli editori stessi lamentarsi ancora nei confronti di Google, accusato stavolta di boicottaggio e costretto quasi a reinserire i link verso di loro.

Il problema della nuova proposta tedesca sembra tuttavia essere principalmente legato alla portata delle implicazioni: la licenza così come è presentata sarebbe da intendersi obbligatoria per ogni citazione, anche di una minima parte di un contenuto protetto da proprietà intellettuale, da parte di qualsiasi pagina dotata di qualsivoglia forma di pubblicità, sia essa di Google, di Facebook o di un blog qualsiasi.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
7 mar 2012
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