Google punta sulla voce

Google punta sulla voce

Sviluppato soprattutto per applicazioni mobili, il search vocale viene visto dai vertici di BigG come un ottimo ambiente per fare business. Occhi puntati sul mobile, quindi, grazie anche all'avvento di HTML 5
Sviluppato soprattutto per applicazioni mobili, il search vocale viene visto dai vertici di BigG come un ottimo ambiente per fare business. Occhi puntati sul mobile, quindi, grazie anche all'avvento di HTML 5

I piani futuri di Google sembrerebbero passare per la strada del search vocale: questo è quanto emerso dalle dichiarazioni dei vertici aziendali durante il Web 2.0 Expo di San Francisco. A riprova di quanto detto, è da segnalare l’ulteriore espansione dell’applicazione Google Mobile, rinnovata anche per piattaforme RIM. Tra gli altri progetti futuri di Google dovrebbero esserci, secondo quanto dichiarato dall’azienda, la versione per Mac di Chrome e una suite di applicazioni basate su linguaggio HTML 5.

A parlare delle strategie dell’azienda, soprattutto per quanto riguarda il settore mobile, è stato il dirigente di Google Vic Gundotra. Secondo Gundotra l’attuale stato dell’arte della tecnologia renderebbe possibile sviluppare appieno le potenzialità di quella che in passato era vista come una risorsa utile ma poco efficiente. Grazie ai progressi fatti, Google riesce ad intravedere nel voice search un meglio definito core business su cui sviluppare i propri progetti futuri.

“In passato un qualcosa di simile era stato tentato, ma con scarsi risultati dal punto di vista della user experience e del feedback degli utenti, costringendo BigG ad abbandonare il suo primo progetto legato al voice search” ha dichiarato il dirigente. La svolta sarebbe arrivata grazie all’introduzione di Google Mobile per Android e iPhone che, per quanto ancora acerbo, ha permesso agli ingegneri di Google di rodare i meccanismi e di migliorare il servizio. Sarebbe proprio l’esperienza maturata a permettere di migliorare ulteriormente il servizio: secondo Gundotra, l’app rilasciata per iPhone avrebbe favorito il raffinarsi delle ricerche di un sostanzioso 15% , arrivando a risultati apprezzabili, sui quali costruire il futuro.

Non a caso un aggiornamento dell’applicazione è stato di recente rilasciato anche per la serie Blackberry di RIM . L’applicazione necessita di OS 4.1 per la versione base e OS 4.2 o superiore per abilitare la ricerca vocale. Al momento, secondo alcune indiscrezioni, mancherebbe il supporto per Blackberry Storm, il dispositivo touch screen di casa RIM. Tra gli aggiornamenti del sistema sarebbe stato anche migliorato il sistema di riconoscimento vocale che, in passato, era solito prediligere gli accenti nordamericani a quelli europei.

Sempre rimanendo in ambito mobile, Gundotra rilancia le aspettative di Google nei confronti dell’innovativo linguaggio HTML 5 , destinato secondo molti a divenire parte cruciale delle architetture sviluppate dal colosso di Mountain View. A riprova di ciò vi sarebbe un adattamento per la webmail di Google per i browser da smartphone , presentato già a febbraio come prototipo per iPhone e G1, che dovrebbe essere rilasciata “a breve” al pubblico, nonché alcuni progetti che vedono coinvolta la suite di applicazioni online di BigG, ovvero Google Docs: l’intento è di sfruttare al massimo le opportunità offerte dal linguaggio per ottenere, secondo Google, il massimo dell’interazione, avendo a disposizione una tecnologia in grado di creare copie di backup accessibili anche offline.

Ma non è solo di mobile che vive Google: nonostante manchino ulteriori informazioni a riguardo, Gundotra ha assicurato che i lavori per portare Chrome, il browser di casa, su piattaforma Mac sarebbero stati accelerati “per avere il prodotto finito il prima possibile”. Per il momento, comunque, non si ha alcun dettaglio relativo agli effettivi tempi di rilascio, stabiliti sempre entro il vago limite temporale determinato dalla fine del 2009.

Vincenzo Gentile

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Pubblicato il
7 apr 2009
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