Facebook, l'assistente è collettivo?

Facebook, l'assistente è collettivo?

Dopo Google, Apple e Microsoft, con Moneypenny anche il social network sembra intenzionato a scendere nell'arena degli assistenti virtuali. Restando però nel campo del reale
Dopo Google, Apple e Microsoft, con Moneypenny anche il social network sembra intenzionato a scendere nell'arena degli assistenti virtuali. Restando però nel campo del reale

Facebook sembra stia lavorando ad un nuovo servizio da aggiungere alla piattaforma mobile Messenger, con l’obiettivo di assistere gli utenti.

La nuova funzione è ancora nel campo delle indiscrezioni, ma sembra che internamente vi si faccia riferimento con il nome “Moneypenny” (l’ assistente della spia britannica più famosa del mondo) e che si renderà utile in particolare nel corso degli acquisti di beni o servizi.

Sul fronte degli assistenti virtuali la concorrenza è certamente serrata: Google Now, Siri e Cortana sono già da tempo al fianco degli utenti, pronti a conquistarsi a suon di risposte e conoscenze la loro fiducia.
Facebook sembra in un certo senso schivare il pieno confronto su tale fronte con una proposta certamente originale ed assolutamente in linea con il suo core business: il networking.

L’ idea alla base di Moneypenny è infatti quella di mettere in contatto gli utenti che vogliono ricercare ed ordinare prodotti e servizi o svolgere altri compiti con altri utenti: l’intelligenza degli assistenti proposti da Google, Apple e Microsoft, insomma, viene contrastata con un’intelligenza collettiva, quella degli utenti.

Per quanto è possibile comprendere dalle informazioni al momento disponibili, Facebook vorrebbe utilizzare il suo servizio di messaggistica per connettere gli utenti ad altre persone reali in grado di fornire consigli su prodotti ed acquisti.

Il tutto si inserirebbe naturalmente nella strategia generale di Facebook che punta sul mobile e sulla separazione tra il suo core business, il social network, ed il sistema di messaggistica Messenger, già diventato una piattaforma a sé, con il relativo sistema di pagamento e una serie di app da scaricare.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
15 lug 2015
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