Google Plus è (ancora) vivo

Google Plus è (ancora) vivo

Parla il nuovo leader del team di sviluppo. Che sgombra il campo da ogni dubbio sul destino del social di Mountain View. Non c'è alcuna intenzione di toglierlo di mezzo
Parla il nuovo leader del team di sviluppo. Che sgombra il campo da ogni dubbio sul destino del social di Mountain View. Non c'è alcuna intenzione di toglierlo di mezzo

Dopo l’uscita di scena di Vic Gundotra, un po’ troppo repentina per non essere interpretata in chiave negativa per il destino di Google+, le redini dei progetti social di Mountain View sono passate nelle mani di David Besbris : il manager Google ha affrontato una delle sue prime uscite pubbliche ai microfoni di Re/code , chiarendo che Google+ è e resta un prodotto attivamente supportato da BigG e che la scommessa dell’azienda sul social non ha segnato il passo e anzi resta un progetto a lungo termine.

Il problema fondamentale affrontato da G+, secondo Besbris, è stato il suo accostamento allo status quo del settore: in altre parole Plus non è Facebook nè punta a sostituirlo o diventarne un clone. “C’erano motori di ricerca prima di Google, abbiamo solo fatto qualcosa di diverso. C’erano altre email prima di Gmail, abbiamo solo affrontato il problema in modo diverso. Pensavamo di avere qualche idea su come utilizzare gli strumenti social. Credo che l’argomento si presti a molte intepretazioni: l’idea che tutti i tuoi contatti abbiano accesso a tutte le tue informazioni allo stesso modo non è un modello corretto per l’umanità”.

In altre parole, secondo il nuovo responsabile di G+ la chiave di lettura giusta del social di Google è la privacy: le cerchie sono il meccanismo base di funzionamento del prodotto, e guardando a quelle si dovrebbe comprendere quale sia il modello adottato da Mountain View. Ci sono state delle incertezze nel corso dello sviluppo, ad esempio quando si è in qualche modo forzato l’abbinamento di un profilo G+ al resto dei prodotti Google , ma ci sono anche punti di forza da vantare rispetto alla concorrenza: Besbris cita Hangouts e il meccanismo di videoconferenza di gruppo, e non nasconde anche l’importanza delle foto e della loro gestione. Poi ci sono settori dove si può migliorare, come l’interazione in mobilità attaverso le app iOS e Android.

Di numeri non si parla , David Besbris dribbla la domanda trincerandosi dietro un no-comment , ma ribadisce due concetti: “Per noi è importante comprendere come gli utenti usano davvero Google+ e come si adatta alla loro vita” dice, in modo tale da sviluppare le componenti migliori e vincenti del prodotto e presentarle al meglio ai potenziali utenti. E, infine, “Non c’è un fischio che termina il gioco, credo siamo nel social – come sempre fa Google – senza una data di scadenza. Lo abbiamo detto sin dalla nascita dell’azienda, facciamo sempre scomesse a lungo termine, prendiamo decisioni a lungo termine”.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
8 ott 2014
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