L'antispyware chiede una mano

L'antispyware chiede una mano

La casa produttrice del più noto software di rimozione degli spyware chiede una mano agli sviluppatori. Perché i costi si alzano e le entrate si contraggono in un momento in cui proliferano i trojan e i loro amici. La lettera di LavaSoft
La casa produttrice del più noto software di rimozione degli spyware chiede una mano agli sviluppatori. Perché i costi si alzano e le entrate si contraggono in un momento in cui proliferano i trojan e i loro amici. La lettera di LavaSoft


Roma – “Con l’aumento dei cavalli di troia pubblicitari e l’incredibile crescita nella popolarità del nostro software ci viene sempre più spesso chiesto di fornire un servizio migliore a clienti ed utenti. Noi facciamo quanto possiamo, ma siamo ostacolati dalle risorse limitate”.

Comincia così la lettera che LavaSoft ha diffuso via Gibson Research Foundation e che nelle scorse ore è stata replicata su numerosi newsgroup. Il software LavaSoft di rimozione degli spyware, cioè di programmi-spia installati abusivamente sui computer degli utenti, è infatti celeberrimo tra gli utenti e i problemi della casa che lo sviluppa sembrano destinati a diventare “problemi di tutti”.

L’utilità Ad-Aware di LavaSoft viene utilizzata per verificare se all’interno dei file di registro di Windows o comunque sull’hard disk del computer siano presenti degli spyware. Come noto, questi sono software che vengono installati segretamente durante l’installazione di altri programmi e che sono pensati per scaricare banner sui software utilizzati dall’utente o trasferire dati dell’utente ai gestori dello spyware. Sono, dunque, tra i programmi più odiati e temuti dagli utenti.

Ad-Aware è un tool gratuito, utilizzatissimo, che può anche essere acquistato in versione Pro per 15 dollari. La sua popolarità è testimoniata dal fatto che siti come download.com affermano che il tool è stato scaricato più di tre milioni di volte.

La lettera di LavaSoft chiede una mano sia sul piano dello sviluppo dell’applicazione e del beta-testing che per il supporto. Se nel primo caso ad essere potenzialmente interessati sono prima di tutto gli sviluppatori, nel caso del supporto possono intervenire tutti gli utenti del programma, segnalando all’azienda eventuali problemi e incongruenze riscontrati nel corso dell’utilizzo.

La lettera arriva a poca distanza da un piccolo “incidente” che ha investito LavaSoft, quando uno degli ultimi update del programma nei giorni scorsi aveva individuato, come possibile spyware, una innocua chiave di registro di Windows. Una chiave che alcuni utenti hanno rimosso, incorrendo dunque in problemi di sistema, sebbene Ad-Aware consenta anche di eseguire il back-up dei dati prima della rimozione di uno spyware segnalato.

Questo, associato alle responsabilità che emergono dalla larga diffusione del programma, rende il terreno sul quale l’azienda si è conquistata un nome un terreno difficile, un “campo di battaglia” per rimanere nel quale LavaSoft ora chiede una mano. La situazione degli spyware è in costante evoluzione, scrive l’azienda, “e questo ci induce a muoverci il più velocemente possibile”, anche per ovviare “ad una quantità di errori che hanno causato problemi ai nostri utenti. Ce ne rendiamo conto e ci scusiamo per questa riduzione nel controllo di qualità”.

Proprio per questo, LavaSoft chiede volontari che “possano fornirci prove di attività degli spyware”. Gli interessati dovrebbero: conoscere l’HTML, saper interpretare dati di traffico e sniffing, avere alcune esperienze di programmazione e di networking, conoscere i file di registro e i sistemi Windows, nonché “essere curiosi e dedicati”.

Insieme a nuove scuse per eventuali problemi subiti da parte dell’utente, LavaSoft chiude la sua lettera invitando tutti gli interessati a farsi vivi al più presto, scrivendo ai seguenti indirizzi:
– per la ricerca: research@lavasoft.de
– per il beta-testing: beta@lavasoft.de
– per il supporto: products@lavasoft.de
– per domande di carattere generale: Coldmoon@lavasoft.de

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Pubblicato il
11 feb 2002
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