Twitter e il valore dei cinguettii

Twitter e il valore dei cinguettii

Twitter fa il suo esordio in Borsa: il suo business alla prova della finanza
Twitter fa il suo esordio in Borsa: il suo business alla prova della finanza

Quanto vale un tweet? Nel regno dei trending topic è questa la parola d’ordine di questi giorni e di oggi in particolare: quanto vale un tweet? Secondo Twitter il flusso di messaggi che fluisce sulla sua piattaforma vale poco più di 18 miliardi di dollari .

Nelle prossime ore, quando la febbre dell’apertura del mercato si stabilizzerà, il tecnofringuello scoprirà se ha ragione, dopo il suo esordio sul mercato pubblico con il nome TWTR con una Initial Public Offering (IPO) che ha previsto il rilascio di un’unica tipologia di azioni e che ha l’obiettivo di raccogliere un miliardo e 820 milioni di dollari attraverso i primi 70 milioni di azioni ordinarie messe in vendita a partire da 26 dollari , ma scambiate in apertura a più di 45 dollari .

TWTR

Come nel caso di Facebook, la paura è naturalmente la valutazione di un business che per il momento è fatto in gran parte di bit volatili e ancora in minima parte di advertising e account sponsorizzati. Ma mentre il sito in blu aveva una dimensione che faceva già impressione e qualche certezza in più (che comunque non l’ha lasciata immune da paure e contrattempi), Twitter ha dimensioni minori e qualche ostacolo in più sul suo cammino.

Da ultimo si è trovata di fronte alle diatribe brevettuali che IBM e l’azienda di consulenza Precedo Capital Group and Continental Advisors le hanno contrapposto proprio pochi giorni fa, ma in generale il tecnofringuello registra una perdita di 418,6 milioni di dollari perché ancora non ha definito una strategia per far fruttare il successo di traffico ottenuto in poco più di 7 anni. Questo nonostante il valore dell’advertising sulla piattaforma sia aumentato – secondo un rapporto redatto da Adobe – del 300 per cento dall’anno scorso.
Inoltre, nel frattempo, le dimensioni e le ambizioni l’hanno spinta ad aumentare le spese di personale e le acquisizioni di tecnologie e di altre aziende.

Nonostante questo, e forse anche sull’onda generata dall’esordio di Facebook che non ha creato quella bolla finanziaria che alcuni temevano, l’IPO di Twitter è al centro di tanta curiosità che il Comitato etico del Congresso degli Stati Uniti ha dovuto intimare ai propri colleghi di non acquistare azioni del tecnofringuello finché non saranno pubbliche e ampiamente disponibili al pubblico: si tratta di una disposizione dello STOCK Act, che punta a limitare per il politico i vantaggi delle conoscenze ottenute attraverso il lavoro, ma la lettera inviata dal comitato mette in luce come l’esordio in Borsa di Twitter possa essere particolarmente importante.

Oltre al sito di cinguettii, peraltro, Jack Dorsey potrebbe essere ben presto protagonista di un altro esordio in Borsa: quello di Square, la startup dedicata ai pagamenti mobile attraverso un dispositivo che si attacca agli smartphone iOS ed Android. E per questo Dorsey avrebbe già avviato discussioni con Goldman Sach e Morgan Stanley.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
7 nov 2013
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