Facebook e le torri cellulari open source

Facebook e le torri cellulari open source

Il colosso statunitense presenta l'ennesima iniziativa votata alla proliferazione di infrastrutture di connettività a bassissimo costo, un modo per diffondere Internet ovunque nel mondo, ma soprattutto il chiacchiericcio social
Il colosso statunitense presenta l'ennesima iniziativa votata alla proliferazione di infrastrutture di connettività a bassissimo costo, un modo per diffondere Internet ovunque nel mondo, ma soprattutto il chiacchiericcio social

La nuova piattaforma telematica di Facebook si chiama OpenCellular , e nasce con l’obiettivo di promuovere la diffusione delle infrastrutture di connessione wireless nei posti in cui le tradizionali reti cellulari non arrivano – oppure non possono arrivare per condizioni ambientali poco favorevoli.

OpenCellular è parte integrante della più ampia iniziativa Telecom Infra Project presentata nei mesi scorsi , e come tale intende sfruttare design e progetti hardware open source per ridurre in maniera significativa i costi di sviluppo delle torri cellulari anti-digital divide.

Nel recente passato, Facebook ha già rilasciato alcuni progetti per la connettività open source come lo switch di rete modulare Wedge e il design di rack modulare 6-pack ; con OpenCellular la corporation intende mettere a frutto l’esperienza di questi anni con una infrastruttura compatta, ovviamente modulare e in cui l’apparato di calcolo propriamente detto e il sottosistema radio vengono separati.

Prototipo OpenCellular

Il modulo per il computing di OpenCellular, che Facebook definisce General-Baseband Computer (GBC), si incarica delle funzionalità del sistema ma anche di gestire quelle ambientali come il monitoraggio della temperatura, del voltaggio e altro ancora; il sistema radio è definito via software (software-defined-radio o SDR) o è integrato su un chip SoC, e più essere integrato per supportare reti cellulari che vanno dalla seconda (2G) all’ultima generazione (4G/LTE).

L’infrastruttura OpenCellular è stata pensata come una soluzione economica e adattabile , da utilizzare per connettere i villaggi rurali più sperduti nei paesi in via di sviluppo e non solo. Un progetto che ovviamente dovrebbe beneficiare anche l’espansione del business di Facebook, che per facilitare il social networking in condizioni di rete non ottimali sta sperimentando anche il download dei video in streaming tramite la app mobile ufficiale.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
7 lug 2016
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