Gli ingegneri della NASA hanno risolto il problema che impediva l’invio di dati usabili verso la Terra. La sonda Voyager 1, lanciata il 5 settembre 1977, continua quindi l’esplorazione dello spazio interstellare dopo oltre 46 anni, insieme alla gemella Voyager 2.
Patch per la memoria FDS
Il 12 dicembre 2023, la NASA ha comunicato che Voyager 1 non poteva più inviare dati verso la Terra dal 14 novembre 2023, a causa di un problema individuato in uno dei tre computer di bordo, denominato Flight Data System (FDS). Oltre a quelli raccolti dagli strumenti scientifici, il FDS registra anche i dati sullo stato di salute della sonda. I dati inviati tramite la Telemetry Modulation Unit (TMU) erano solo una sequenza di 0 e 1 illeggibile.
Gli ingegneri hanno successivamente scoperto che una piccola porzione di memoria del FDS (circa il 3%) era corrotta. Il problema era dovuto alla rottura di un singolo chip. Ovviamente non può essere riparato, quindi il codice memorizzato nel chip è stato diviso in sezioni per essere memorizzato in differenti posizioni nel FDS.
Gli ingegneri hanno inviato una “patch” per spostare prima il codice che permette di raccogliere i dati ingegneristici, come quelli sulla salute della sonda. L’invio è stato effettuato il 18 aprile. La conferma positiva è arrivata il 20 aprile. Voyager 1 si trova ad oltre 24 miliardi di Km dalla Terra, quindi il segnale impiega circa 22,5 ore per raggiungere la sonda e altre 22,5 ore per raggiungere le antenne del Deep Space Network.
Nel corso delle prossime settimane verrà spostato anche il codice che consente la raccolta dei dati scientifici. Voyager 2, lanciata il 20 agosto 1977, continua ad operare normalmente. Le due sonde sono gli oggetti spaziali costruiti dall’uomo più distanti dalla Terra. Prima di iniziare l’esplorazione interstellare hanno sorvolato Giove, Saturno, Urano e Nettuno.
Aggiornamento (24/05/2024): la NASA ha riattivato con successo due strumenti (Plasma Wave Subsystem e magnetometro), quindi possono nuovamente inviare dati verso la Terra. Nelle prossime settimane verranno riattivati anche Low Energy Charged Particle Instrument e Cosmic Ray System. Gli altri sei strumenti non sono più funzionanti o sono stati disattivati dopo il sorvolo di Saturno.