Prosegue lo scontro tra Assoprovider e l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM). L’associazione che raggruppa piccoli e medi operatori ha presentato ricorso al Consiglio di Stato per chiedere il blocco di Piracy Shield. Il precedente ricorso al TAR del Lazio è stato bocciato.
Assoprovider continua la sua battaglia
Quasi quattro mesi prima dell’attivazione della piattaforma, Assoprovider aveva presentato ricorso contro la cosiddetta legge antipirateria (n. 93 del 14 luglio 2023, in vigore dall’8 agosto). L’associazione aveva contestato la modalità di blocco dei siti tramite provvedimenti cautelari senza contraddittorio e il ruolo di “poliziotti della Rete” assegnato agli ISP (Internet Service Provider) che sono obbligati ad eseguire i blocchi entro 30 minuti dalla segnalazione.
Il ricorso è stato però bocciato dal TAR del Lazio. Assoprovider ha successivamente chiesto ad AGCOM l’elenco di alcuni provvedimenti di inibizione, in quanto erano stati bloccati diversi siti legittimi. L’autorità ha invece multato l’associazione per aver ostacolato l’attività di vigilanza.
Assoprovider ha ora deciso di presentare ricorso al Consiglio di Stato, dopo aver ricevuto numerose segnalazioni da utenti, imprese e associazioni che sono stati penalizzati da Piracy Shield. Giovanbattista Frontera, Presidente del Consiglio Direttivo di Assoprovider ha dichiarato:
L’associazione che rappresento intende innanzitutto ringraziare la libera stampa e gli innumerevoli giornalisti dalla “schiena diritta”, che hanno coperto con professionalità ed indipendenza, in un contesto oggettivamente difficile, la vicenda del Piracy Shield. Quello che è accaduto rispetto a soggetti del tutto incolpevoli che nulla hanno a che fare con la pirateria, è sotto gli occhi di tutti. Assoprovider continuerà ad invocare i principi di legalità e di tutela dei diritti davanti alla Magistratura, come ha sempre fatto e non avrà timore di denunciare gli errori del sistema davanti a tutte le giurisdizioni ed istituzioni possibili, nel rispetto della legge.