Bucare ICQ è davvero troppo facile

Bucare ICQ è davvero troppo facile

Sulla rete si moltiplicano le risorse di cracking che possono causare non pochi problemi agli utenti del celeberrimo programmino sparamessaggini. E AOL continua a parlare di sicurezza
Sulla rete si moltiplicano le risorse di cracking che possono causare non pochi problemi agli utenti del celeberrimo programmino sparamessaggini. E AOL continua a parlare di sicurezza


Web – “Ci sono più buchi nella programmazione di ICQ che in Windows98”: questa la descrizione che viene fatta del programma di instant messaging di America Online da uno degli innumerevoli siti che propongono softwaretti e softwarini per mandare in tilt ICQ e i suoi utenti.

Sì, perché se da sempre la rete è utilizzata da cracker di ogni livello per passarsi programmini ad hoc per bucare quà o là, pare proprio che di questi tempi ICQ sia diventato un obiettivo preferenziale per un certo numero di siti “dedicati al cracking”.

Basti pensare che su siti che illustrano tecniche di hacking, phone phreaking e via dicendo, ICQ tiene banco con tutto un capitolo di approfondimento.

Questo accade con decine di siti che abbiamo visitato in questi giorni, tutti densi di elenchi di programmi con cui inviare migliaia di messaggi contemporaneamente ad un account ICQ, con cui individuare il numero IP del computer che usa il sistema scambiamessaggini, con cui mandare in tilt e far chiudere ICQ all’utente-vittima.

Ci sono anche programmi meno “aggressivi”, come quelli che “si limitano” a copiare la lista dei contatti di un certo utente ICQ o che permettono di entrare nella lista di un utente autorizzandosi da sé.

Ciò che più può preoccupare di questi attacchi, per un utente ICQ che passa molte ore collegato alla rete, è la quantità di sistemi di facile utilizzo che permettono ad un aggressore di recuperare l’indirizzo IP e la porta utilizzata dalla macchina dell’utente. In quel caso, infatti, senza volerlo si fornisce una via d’accesso al proprio computer facile facile.

Tra l’altro, individuare questi programmi in rete, come dimostra una semplice ricerca su un motore, richiede soltanto pochi minuti. Ed è curioso, di fronte a tutto questo, che solo qualche giorno fa America Online, certamente al corrente della cosa, abbia affermato che l’incompatibilità dei propri sistemi scambiamessaggi con quelli di altri produttori è da ascrivere al timore di perdere qualcosa sul lato sicurezza. Una gruviera, con qualche buco in più, rimane sempre una gruviera.

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Pubblicato il 26 giu 2000
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