Cracker libero ma sotto tech-controllo

Cracker libero ma sotto tech-controllo

Heckenkamp è accusato di essere entrato nei sistemi di eBay e di altri misfatti. Si dichiara innocente. In attesa del processo non può avvicinarsi ai computer
Heckenkamp è accusato di essere entrato nei sistemi di eBay e di altri misfatti. Si dichiara innocente. In attesa del processo non può avvicinarsi ai computer


Washington (USA) – Vita dura per Jerome Heckenkamp, giovane cracker accusato di essere entrato illegalmente nei sistemi di eBay, che ha ottenuto finalmente la possibilità di attendere il processo fuori dal carcere. Il tribunale ha infatti deciso che può essere scarcerato ma che dovrà portare una “cavigliera elettronica” che consentirà alle autorità di sapere in quali orari il giovane si muove da casa propria.

Di recente Heckencamp era salito nuovamente agli onori delle cronache per aver manifestato l’intenzione di difendersi da solo nel caso che lo riguarda, per dissidi con il suo legale. Problemi che sono ora rientrati.

Fuori dal carcere, Heckencamp non potrà utilizzare telefonini, non potrà accedere ad un computer o possederne uno, non potrà collegarsi ad internet, non potrà giocare con i videogiochi né utilizzare fax. Potrà invece utilizzare bancomat e altri device informatici utilizzati presso esercizi pubblici.

Heckencamp dovrà seguire orari di entrata e uscita dalla propria casa prestabiliti con un supervisore, orari che dovranno essere confermati in automatico dal sistema di monitoraggio elettronico.

A quanto pare il device consiste di un trasmettitore radio sigillato collegato ad un ricevitore collegato alla linea telefonica che si trova nella casa del ragazzo. Questo ricevitore registra orario e data ogni volta che il device entra o esce da un’area di 150 piedi di distanza. Queste registrazioni vengono automaticamente inviate alle autorità di sorveglianza.

A Heckenkamp, a suo tempo ingegnere impiegato presso i Los Alamos National Laboratory, uno dei principali centri americani di ricerca governativa, sono contestati 16 capi di imputazione legati non solo alle attività di cracking vere e proprie ma anche al fatto che, dopo le proprie “effrazioni”, avrebbe istruito altri sulle tecniche utilizzate. Lui si è sempre dichiarato innocente .

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il 4 feb 2002
Link copiato negli appunti