USA: fermate Google Books

USA: fermate Google Books

La fine delle ostilità fra BigG e gli editori arriverà presto, ma non subito. E intanto anche in Francia un tribunale tiene Book Search sotto tiro
La fine delle ostilità fra BigG e gli editori arriverà presto, ma non subito. E intanto anche in Francia un tribunale tiene Book Search sotto tiro

Il giudice Denny Chin del tribunale di New York ha cancellato l’udienza, programmata per il 7 ottobre, durante la quale l’accordo tra Google e gli editori statunitensi sarebbe dovuto essere riesaminato. Questa decisione segue la raccomandazione del Dipartimento di Giustizia USA: la settimana scorsa l’agenzia governativa aveva lasciato intendere che il patto proposto da BigG, e inizialmente accettato dalle associazioni di settore, non avrebbe avuto il via libera dallo stato.

Non è stata fissata una nuova scadenza, pare per consentire a Mountain View di studiare in maniera più approfondita le richieste del Dipartimento di Giustizia prima di presentare una nuova bozza dell’accordo, che dovrà inoltre essere visionata nuovamente dagli editori: sembra quindi poco probabile che il patto venga siglato entro la fine dell’anno .

Chin ha precisato che non si tratta di una bocciatura: “L’accordo tra Google e gli editori potrebbe offrire enormi benefici a questi ultimi – ha dichiarato il giudice – se si dovesse riuscire a produrre un documento le cui specifiche siano ragionevoli non dovrebbero verificarsi altri intoppi”.

Alla fine del 2008 Google aveva offerto agli editori 125 milioni di dollari per digitalizzare opere orfane ormai introvabili e renderle disponibili per tutti i netizen attraverso Books Search. Un piano annunciato anni prima e che nel 2005 era stato oggetto di denuncia proprio delle case editrici.

Se negli States sembrano in ogni caso permanere le condizioni per un cessate il fuoco , in Europa sembra accadere il contrario: anche la Francia si schiera dalla parte dei suoi editori e, come sta accadendo anche in Italia e Germania , si prospetta un ulteriore carico di lavoro per gli avvocati di BigG, che dovranno dimostrare l’innocenza dell’azienda di Mountain View in un tribunale transalpino.

Giorgio Pontico

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Pubblicato il
28 set 2009
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