Un Twitter più trasparente

Un Twitter più trasparente

Il tecno-fringuello inquadra nel suo obiettivo quattro diverse tematiche. Dallo spam agli sviluppatori. Dalla pubblicità alla proprietà dei contenuti
Il tecno-fringuello inquadra nel suo obiettivo quattro diverse tematiche. Dallo spam agli sviluppatori. Dalla pubblicità alla proprietà dei contenuti

Twitter cresce, i cinguettii aumentano e chi li emette ha il diritto di essere tutelato. Questo in sostanza quanto espresso da Biz Stone, co-fondatore della piattaforma di microblogging, nell’ annunciare alcuni importanti cambiamenti dei termini di utilizzo del servizio.

Le novità vanno a toccare quattro punti fondamentali quali advertising, spam, API e, ultima ma non meno importante, la proprietà dei singoli tweet , che viene attribuita totalmente agli utenti. Twitter si riserva in ogni caso di utilizzare tali contenuti come meglio crede, specificando tuttavia di non esserne il proprietario, probabilmente per mettersi al riparo da possibili rivendicazioni da parte degli utenti ed evitare l’ imbarazzo in cui era precipitato Facebook qualche mese fa per motivi molto simili.

Le nuove regole dovrebbero rendere più marcato il confine tra advertising e spam . Il primo entra definitivamente a far parte del sistema Twitter, approvato in seguito all’annuncio di mesi fa con cui lo stesso Stone aveva spiegato di volere esplorare più a fondo la faccenda. Per quanto riguarda lo spam sono state inasprite le misure per controllarne la diffusione: l’attività di ogni account dovrebbe essere permanentemente monitorata e nel caso in cui le statistiche svelino un spammer travestito da fringuello, questo verrebbe immediatamente sospeso.

Sul fronte sviluppatori Twitter ha pubblicato un documento , che dovrebbe essere presto arricchito con ulteriori specifiche, in cui esplica le linee guida da rispettare nell’utilizzo delle sue API . Nello sviluppare applicazioni ad hoc si deve assicurare la trasparenza nella pubblicazione dei cinguettii: non devono essere in alcun modo alterati e non è consentito abusare del servizio offerto per cinguettare all’insaputa dell’utente.

Giorgio Pontico

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Pubblicato il
14 set 2009
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