18 milioni gli utenti italiani

18 milioni gli utenti italiani

Lo afferma l'Autorità TLC, secondo cui nel 2001 l'aumento è stato del 37 per cento rispetto al 2000. Internet considerato motore essenziale dello sviluppo. Si promette banda larga, tv digitale e telefonia 3G
Lo afferma l'Autorità TLC, secondo cui nel 2001 l'aumento è stato del 37 per cento rispetto al 2000. Internet considerato motore essenziale dello sviluppo. Si promette banda larga, tv digitale e telefonia 3G


Roma – Alla fine del 2001, in Italia 18 milioni di persone avevano almeno una volta navigato su internet. Un salto in avanti del 37 per cento rispetto ai dati relativi all’anno precedente. A comunicarlo è stato Enzo Cheli, che guida l’Autorità garante per le TLC.

Cheli, che ha portato in Parlamento la relazione annuale dell’Authority da lui diretta, ha spiegato che “la diffusione di internet non subisce arresti ma seguita rapidamente a crescere in tutto il mondo. Si calcola che i 500 milioni di utenti su scala mondiale stimati a fine 2001 sono destinati a raddoppiare entro il 2006”. Ogni anno, dunque, la “popolazione cyber” del mondo dovrebbe salire di circa il 20 per cento secondo le stime riportate da Cheli.

In questo quadro l’Autorità vede in internet, e più in generale nel settore delle TLC, il motore dello sviluppo economico e sociale del paese. Nel 2001 il mercato dei servizi TLC è salito del 9,9 per cento. Secondo Cheli questi due motori se la devono vedere con una crisi che attanaglia le TLC ormai da un triennio. “Gli eventi che marcano la crisi sono molteplici e pesanti – ha dichiarato Cheli – “gli investimenti per la costruzione di nuove reti sono in forte calo (per il 2002 si calcola una riduzione del 17 per cento), mentre l’utilizzo delle reti già installate procede spesso in termini estremamente ridotti, per l’insufficienza della domanda o per la mancanza di collegamenti adeguati con la rete di accesso”.

Il tutto condito dal fatto, ha spiegato Cheli, che “le maggiori società telefoniche europee avessero nella primavera del 2002 debiti per 285 milioni di dollari, di cui il 45 per cento concentrati in France Telecom e in Deutsche Telekom”.

Proprio nella diffusione di internet “che non subisce arresti” il Garante individua la via di fuga dalla crisi, in quanto “l’innovazione seguita a svilupparsi a tassi sempre più elevati”. E a testimoniare che la crisi sarà superata è il fatto, secondo Cheli, che il settore TLC nel mondo è cresciuto nel 2001 del 9,9 per cento. Attualmente è un settore che vale 1.187 miliardi di euro, pari a quasi il 4 per cento del PIM, il prodotto interno mondiale. “Un dato – ha affermato Cheli – che conferma come il settore resti tuttora uno dei più importanti comparti per la crescita dell’economia mondiale”.

Tornando all’Italia e alla necessità di dare nuova forza al mercato e nuove opportunità quindi agli utenti-consumatori, Cheli vede nella crescente convergenza tecnologica la soluzione alla crisi attuale. Al centro, dunque, l’avvicinarsi della “larga banda, del digitale terrestre nel settore televisivo e della telefonia mobile di terza generazione”. Secondo Cheli, si tratta di “strumenti il cui impiego potrà essere agevolato dalla crescente alfabetizzazione informatica, che tende ormai a uscire dall’ambito privilegiato delle organizzazioni di impresa per porsi come elemento diffuso nella vita familiare”.

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Pubblicato il
15 lug 2002
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