21esimo secolo, la fine del Controllo

21esimo secolo, la fine del Controllo

Nel 2238 un gruppo di storici ha analizzato la caduta inevitabile e progressiva del sistema affermatosi nel 20esimo secolo. Al centro Internet. Ne parla un inviato molto speciale
Nel 2238 un gruppo di storici ha analizzato la caduta inevitabile e progressiva del sistema affermatosi nel 20esimo secolo. Al centro Internet. Ne parla un inviato molto speciale


Spazio – Mi capita di quando in quando di compiere un viaggio nel tempo e, dopo quello che ho appreso, non posso più trattenermi dal raccontare quanto ho visto e sentito un giorno di gennaio dell’anno 2238.

Quel giorno ho infatti avuto occasione di ascoltare una discussione tra emeriti storici i quali, con mia grande sorpresa, proprio non avevano dubbi nell’affermare che il 21esimo secolo ha rappresentato la caduta del “Controllo”.

In effetti, non mi è stato subito chiaro cosa questi storici intendessero per “Controllo”. Da quanto ho capito, non parlavano di una “schiavitù” vera e propria ma più di un “consenso forzato”, impartito con input solo apparentemente caotici, e capaci di determinare scelte importanti, pensieri, emozioni, intenzioni: una direzione per tutti.

Ma non parlavano di “Controllo sulla stampa” o di “Controllo sulle TV” e via dicendo. Parlavano di “Controllo” come se questo non significasse una sola di queste cose, piuttosto tutto insieme. Questo insieme, li ho sentiti dire, era il “Controllo”.

La fine del Controllo, secondo gli storici del futuro, rappresenta il momento in cui la civiltà ha raggiunto una nuova maturità. Sentendoli parlare dei propri antenati mi è parso che a loro sembrasse quasi ovvio che dopo tanto dolore, scatenato da guerre, lotte sociali e malattie, intere popolazioni avessero trovato nuovi sbocchi di evoluzione.

Questa “nuova maturità”, sostenevano gli storici del 2238, ha permesso la diffusione del primo catalizzatore incontrollabile di pensieri umani della storia: Internet. Un luogo nel quale si sono andati formando nuovi legami e collaborazioni tra le genti, molto più intensi che in passato, al punto da poter passare attraverso le maglie del Controllo. “In quell’epoca si era trovata – hanno detto – la fonte per proposizioni sempre più corrispondenti alla natura umana, più eque, più dibattute ma soprattutto più libere, spontanee e finalmente condivise”.

Cosa è successo quindi? Proprio quello che sta accadendo nel 2000, ciò che è sotto gli occhi di tutti ma che solo in pochi vedono. Comunque, tornando a quanto pensano nel 2238, fu questa rivoluzione a portare alla fine del Controllo, lasciando spazio all'”Organizzazione”.

A sancire un momento preciso nel tempo in cui l’Organizzazione è divenuta la realtà sociale dell’Uomo è stata l’apertura della Federazione del Sistema Solare, il 12 settembre 2051, ovvero dopo la partenza dei primi colonizzatori verso Marte e quando la Luna era già abitata da oltre un milione di uomini.

Infatti, secondo gli storici del 2238, fu proprio nei due decenni tra il 2030 e il 2050 che l’Organizzazione venne compresa effettivamente e poté conquistare tutti a scapito del Controllo.

L’Organizzazione, dopo un trentennio di confusione dovuta alla resistenza del Controllo, ha infatti permesso di apprezzare, intorno al 2030, gli indiscutibili vantaggi che derivano dal dialogo continuo delle menti del Pianeta, dove i termini di esplorazione del singolo individuo finivano per non avere confini fisici.

L’Organizzazione, per quanto ho capito, sarà un sistema sociale che porrà l’individuo al centro degli interessi sociali. Ma sarà l’individuo liberato e non più controllato, l’individuo che vivrà in contatto permanente con la propria essenza. E se quegli storici dicevano il vero, è bene iniziare a prepararsi, perché i tempi sono brevissimi!

Herbert George Wells

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Pubblicato il
26 mag 2000
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