700, la nuova numerazione internet

700, la nuova numerazione internet

701, 702 e 709: pare più vicina l'applicazione della numerazione 700 che comprende anche la flat-rate "istituzionale". Intanto aumenta il numero di utenti che potrà lasciare rapidamente Telecom
701, 702 e 709: pare più vicina l'applicazione della numerazione 700 che comprende anche la flat-rate "istituzionale". Intanto aumenta il numero di utenti che potrà lasciare rapidamente Telecom


Roma – I giorni frenetici per le istituzioni dopo il voto delle regionali non sembrano aver intaccato il “ritmo” con cui si muove l’Authority delle TLC verso la “nuova fase” della telefonia e della connettività internet. Emergono infatti, in queste ore, nuovi dettagli sulla numerazione 700, quella serie di “numeri” e di “pacchetti di servizio” che potrebbe modificare, se applicati, l’attuale assetto dell’accesso alla rete. Non solo, una decisione dell’Autorità delle scorse ore renderà più facile il passaggio ad altri operatori quando gli utenti vorranno lasciare Telecom Italia .

Vediamo nel dettaglio la proposta di nuova numerazione che potrebbe essere applicata, secondo fonti vicine all’Authority, già dal prossimo settembre, anche se ancora non c’è niente di certo. Mancano anche una serie di dettagli necessari a capire cosa accadrà agli attuali rapporti tra provider e Telecom.

Il 700, come già trapelato, darà vita ad una serie di numerazioni uniche sul territorio che verranno gestite da provider intenzionati a fornire accesso alla rete senza scatti telefonici. In questo caso, sarà possibile per gli operatori attivare il servizio anche in singoli distretti telefonici.

Il 701, invece, dovrebbe essere utilizzato dai provider che offriranno accesso alla rete con addebito all’utente legato al tempo passato in collegamento. Anche in questo caso, dunque, saremmo di fronte alla trasposizione su numerazione univoca di un modello di accesso già attuato che vede l’utente pagare tanto il provider quanto il carrier telefonico, oggi Telecom Italia.

Il 702, invece, rappresenterebbe, se applicato, un modello in qualche modo “rivoluzionario” dell’attuale sistema. L’utente, in questo caso, si connette attraverso il provider e paga in relazione ai minuti di collegamento. Ma, differentemente da quanto accade con il 701, nel 702 a fatturare al cliente ci pensa il provider, non più il carrier. Si ribalterebbe quindi l’attuale rapporto tra provider e Telecom Italia perché sarebbe il primo, legato all’utente da un contratto, ad essere considerato titolare del “rapporto di consumo”.

C’è poi il 709, una numerazione pensata per i servizi a tariffazione alternativa, come quelli che basano il costo di accesso sul traffico effettuato o che forniscono accesso alla rete con tariffazioni specifiche e alternative a quelle previste negli altri casi. (continua)


Nelle scorse ore l’Autorità per le TLC ha anche preso un’altra importante decisione, raddoppiando da 6mila a 12mila il numero di utenti che ogni giorno potrà lasciare Telecom Italia e scegliere un altro operatore, con la seconda fase della liberalizzazione del mercato telefonico. La decisione dovrebbe rendere più semplice la “carrier preselection” (questo il nome tecnico dell’operazione di “passaggio”) e più rapide le procedure di attivazione presso i nuovi operatori, per quegli utenti che decideranno di avvalersi in toto dei loro servizi. Un passo consequenziale, dunque, alla demonopolizzazione dell’ultimo miglio.

Il processo di liberalizzazione in questa direzione dovrebbe concludersi entro la fine di giugno. Consentirà dunque agli utenti di comporre telefonate con l’operatore prescelto senza dover digitare, come accade oggi, il relativo prefisso (1022, 1055 ecc.). A quel punto sarà invece necessario un prefisso qualora si volesse chiamare con Telecom Italia o con operatori diversi da quello scelto.

L’aumentato numero di attivazioni quotidiane voluto dall’Autorità è importante perché si ritiene che saranno numerosissimi coloro che vorranno usufruire, appena possibile, della nuova possibilità di scelta.

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Pubblicato il
21 apr 2000
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