709 e dialer, concorrenza a rischio

709 e dialer, concorrenza a rischio

di Paolo De Andreis - L'Autorità TLC ha varato i numeri 700 sui quali sono nati servizi di ogni tipo, dialer compresi. Non ha agito contro quelle truffe che indebitano gli utenti e affossano legittimi servizi alternativi di TLC
di Paolo De Andreis - L'Autorità TLC ha varato i numeri 700 sui quali sono nati servizi di ogni tipo, dialer compresi. Non ha agito contro quelle truffe che indebitano gli utenti e affossano legittimi servizi alternativi di TLC


Roma – Sembrerò esagerato a chi non ha mai considerato l’ipotesi di utilizzare servizi di comunicazione forniti da operatori alternativi a quelli del duopolio italiota. Ma esagerato non mi sento affatto. Il can can che giustamente è montato sulla truffa di molti dialer in circolazione su internet non ha tenuto in debito conto i gravi, anzi gravissimi rischi che si aprono per chi non si chiama Telecom o non ha un nome che comincia per doppia V.

Nel leggere la notizia diffusa ieri da Punto Informatico sulla disabilitazione gratuita dal primo giugno dei numeri 709, in tanti ci siamo rallegrati: finalmente uno strumento importante per difendersi contro quegli aggeggi software, i dialer, che nella stragrande maggioranza dei casi sono concepiti per sfilare abusivamente denari dai portafogli di migliaia di utenti.

Ed è per questa sottrazione indebita e diffusa che oggi l’utente italiano ha tutto il diritto di identificare nei numeri 709 il nemico da abbattere. Ma colpire con un colpo di clava i 709, quelli varati dall’Autorità TLC, significa annichilire una discreta, piccola, agguerrita e distribuita forma di concorrenza al duopolio di cui sopra.

E’ la concorrenza di quelle decine di operatori che in tutta Italia offrono, attraverso le numerazioni 709, servizi del tutto legittimi, accessi ad internet che talvolta costano persino meno di quelli proposti dai grandi nomi delle telecomunicazioni italiane. Operatori che con coraggio e investimenti si sono costruiti una nicchia di mercato per offrire servizi validi, capaci di convincere eppure, ora, associati ad uno schema predatorio. Persino Punto Informatico, come altri han fatto, ha adottato proprio quella numerazione per offrire un accesso ad internet a costi ridotti ai propri lettori. Dobbiamo davvero credere che seguire le indicazioni dell’Autorità TLC sia stato un salto nel buio?

I rischi per il mercato e per la libertà di scelta dell’utente sono elevatissimi se, alla denuncia contro i dialer, non si contrappone una ferma critica a chi ha deliberato i numeri 70x senza saperne gestire le conseguenze e un deciso sostegno a chi, invece, ha investito in quei numeri ritenendo di poter entrare in un settore così poco liberalizzato come la telefonia italiana.

Nonostante i lunghissimi tempi di gestazione dei 709, di certo animata dalla migliore delle intenzioni, l’Autorità che rappresenta l’organismo di controllo del settore non solo non ha mai agito contro le truffe che andavano e vanno ancora propagandosi attraverso quelle numerazioni ma è persino del tutto estranea all’unica decisione di buon senso presa su tutta la vicenda da Telecom Italia, quella di consentire la disattivazione gratuita dei 709 (decisione peraltro dovuta alla crescente ondata di indignazione popolare contro tutto questo).

L’estraneità dell’Autorità a tutto quello che è accaduto sui numeri 70x dopo la delibera che diede loro vita non può che preoccupare, perché neppure consente di sperare in un’azione ritardataria e risolutrice. Spero davvero di sbagliarmi.

Paolo De Andreis

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Pubblicato il 13 mag 2003
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