802.11g, ecco i prodotti col bollino

802.11g, ecco i prodotti col bollino

La Wi-Fi Alliance annuncia l'assegnazione delle prime certificazioni per i prodotti basati sullo standard 802.11g, l'ultimo fratellino di Wi-Fi. Verso WLAN più veloci e interoperabili
La Wi-Fi Alliance annuncia l'assegnazione delle prime certificazioni per i prodotti basati sullo standard 802.11g, l'ultimo fratellino di Wi-Fi. Verso WLAN più veloci e interoperabili

Mountain View (USA) – Dopo la ratifica dell’IEEE , arrivata lo scorso giugno, il neo standard 802.11g ha finalmente tutte le carte in regola per diffondersi sul mercato ed affiancarsi al proprio capostipite, 802.11b (Wi-Fi).

Sebbene vi siano produttori, primo fra tutti Apple, che offrono già da tempo soluzioni e dispositivi basati sulla bozza finale delle specifiche di 802.11g, solo di recente la Wi-Fi Alliance ha potuto dare inizio a quella fase di test che, proprio in questi giorni, ha portato alla certificazione dei primi prodotti basati sul fratellino di Wi-Fi.

“Molte aziende e segmenti di mercato attendevano che la Wi-Fi Alliance certificasse l’interoperabilità dei primi prodotti basati sull’emendamento finale di IEEE 802.11g. Quel giorno è arrivato”, ha detto Frank Hanzlik, managing director della Wi-Fi Alliance. “Fino ad ora non v’era certezza in merito all’interoperabilità e alle performance dei prodotti basati sulle versioni pre-standard delle specifiche 802.11g”.

Il bollino di certificazione della Wi-Fi Alliance La Wi-Fi Alliance applica il proprio bollino di certificazione a quei prodotti che, passando tutti i test di conformità allo standard, sono in grado di garantire la piena interoperabilità con gli altri dispositivi basati su 802.11b, 802.11g o 802.11a/g (dual-band).

Fra i primi otto componenti hardware che hanno ricevuto la certificazione 802.11g ci sono quattro access point e quattro schede per PC: Atheros AR5001X+ Universal 802.11a/b/g Wireless Network Adapter; Broadcom 54g(tm) AP Reference Design – BCM94306-GAP; Intersil PRISM Duette PCMCIA Adapter Model ISL39000C; Intersil PRISM Duette Access Point Developer’s Kit Model ISL39300A; Melco AirStation 54Mbps Wireless Notebook Adapter-g Model# WLI-CB-G54(A); Proxim ORiNOCO AP-600b/g; TI TNET1130 WLAN Cardbus Reference Design; TI TNETWA622-g10-DP Access Point Reference Design.

Questo è il quarto programma di certificazione che la Wi-Fi Alliance ha sviluppato dal 2000 ad oggi: i precedenti tre sono stati creati per i prodotti basati sugli standard 802.11a, 802.11b e Wi-Fi Protected Access (WPA). Ad oggi, il consorzio ha certificato quasi 800 prodotti provenienti da 110 aziende.

Secondo la Wi-Fi Alliance, 802.11g non rende lo standard 802.11a obsoleto, questo perché le due tecnologie sono complementari e dunque destinate a convivere insieme. Il fatto che 802.11g e 802.11a operino su bande di frequenza diverse, di 2,4 GHz per il primo e 5 GHz per il secondo, dà infatti la possibilità ai produttori di costruire dispositivi dual-band in grado di utilizzare un maggior numero di canali e raggiungere quindi maggiori capacità di rete.

L’utilizzo della banda dei 2,4 GHz dà a 802.11g un certo vantaggio, in termini di portata, rispetto al proprio predecessore, tuttavia lo rende anche più vulnerabile alle numerose interferenze che caratterizzano questa banda, utilizzata da telefoni cordless e numerosi altri dispositivi wireless.

Sebbene 802.11g venga spesso visto come uno standard candidato a rimpiazzare 802.11b, in realtà quest’ultimo sembra destinato a dominare la scena delle WLAN ancora per anni.

“L’accresciuto throughput di 802.11g arriva ad un prezzo: quello di richiedere un più alto rapporto segnale-rumore”, si legge in un documento della Wi-Fi Alliance. “Questo si traduce in una minor portata, in una più elevata sensibilità alle interferenze e in un più elevato consumo di corrente elettrica. Per alcuni campi applicativi, come i telefoni mobili e i PDA, il consumo di energia rimane la preoccupazione prioritaria, pertanto ci si può aspettare che questi prodotti continueranno ad utilizzare 802.11b per un lungo periodo di tempo”.

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Pubblicato il
10 lug 2003
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